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Il mammismo uccide la crescita, accontentare i cittadini è come dargli veleno

La debolezza culturale e mentale della classe politica degli ultimi decenni, salvo importanti eccezioni di persone dotate, comporta una visione dei rapporti con i cittadini errata, perché anziché curare il loro interesse strategico con piani pluriennali di medio e lungo periodo, si cercano di accontentare i singoli e immediati bisogni.
Ora, non c’è dubbio che la persona umana sia ingorda, che voglia tutto e subito, a prescindere dal merito. Ognuno ascolta la propria pancia, il bisogno di cibarsi, ma non avendo le necessarie cognizioni di come è fatta la vita, perché non ha studiato e nessuno glielo ha insegnato, elenca i propri diritti dimenticando i propri doveri.
Il comportamento della classe politica ha finito per diffondere nella popolazione la cultura del soddisfacimento dei bisogni, anche non primari, a prescindere dalla propria capacità di fare quanto necessario per farvi fronte. Sono gli altri che devono pensare a noi e non noi agli altri: il festival dell’egoismo.

Il ceto politico vuole accontentare tutti perché così sale nei sondaggi. Infatti è chiaro che chi riceve regali senza aver fatto nulla per meritarli, appunto perché regali, ha un pizzico di gratitudine per chi glieli ha fatti, ma solo un pizzico, perché l’ingratitudine è connaturata nel genere umano.
Una classe politica di spessore, che avesse veramente a cuore l’interesse generale della comunità che amministra, dovrebbe sapere che dare a tutti quello che vogliono è come propinare loro veleno, perché tale comportamento alimenta il malcostume secondo il quale ognuno deve ricevere senza avere merito.
Purtroppo il dilagare dell’ignoranza, anche per effetto della sindrome dello smartphone, ha generato una sorta di mammismo secondo il quale tutti sono dei poveretti che vanno aiutati, anche quelli che sono autonomi e che avrebbero le risorse proprie per aiutarsi da soli.
Si dice Aiutati che Dio t’aiuta, bussate e vi sarà aperto, giocarsi la schedina per sperare nel 13. Che vuol dire tutto ciò? Che ognuno si deve dare da fare, deve auto-educarsi e auto-addestrarsi per acquisire gli strumenti mentali necessari per soddisfare i propri bisogni.
Accontentare i cittadini da parte del ceto politico è un comportamento deleterio perché non riguarda la diffusione dei principi di equità e giustizia fra essi, bensì il soddisfacimento di desideri a prescindere dalla capacità degli stessi.
È come se un padre di famiglia accontentasse continuamente i propri figli, prescindendo dalla loro capacità di studiare e di ottenere buoni risultati a scuola o all’università. O prescindendo dalla volontà – quando diventano adulti – di formarsi continuamente per acquisire conoscenze e diventare idonei al lavoro che c’è stato, c’è e ci sarà sempre: per i competenti.
Ancora oggi. quando la media dei disoccupati è intorno all’11%, vi sono decine e decine di migliaia di opportunità offerte dal mondo delle imprese che non possono essere colte perché non vi sono persone idonee e preparate. Mentre ogni cittadino dovrebbe avere la consapevolezza dell’evoluzione dei tempi per adeguarvisi continuamente .

Ecco qual è la chiave per far crescere una società: la formazione continua di tutti gli abitanti sia sul piano professionale che su quello sociale. Capire il rapporto fra meriti e bisogni, come i primi debbono esistere per soddisfare i secondi.
Si dice che il lavoro è dietro i rovi. Fuor di metafora significa che occorre sacrificio e grande volontà per ottenere ciò di cui si ha bisogno.
Ogni mattina, ogni essere vivente dovrebbe pensare a come procacciarsi il cibo che serva a sé a e agli altri durante la giornata. Procacciarsi il cibo non significa reclamare diritti inutili, non significa fare pietismo, non significa aspettare che arrivi qualcuno a darci ciò che non siamo capaci di procuraci.
Un società come quella italiana, divisa fra una mentalità rapida e veloce come quella delle otto Regioni del Nord e dormiente come quella delle otto regioni del Sud è destinata a regredire piuttosto che a crescere.
La causa principale è, ripetiamo, questo mammismo che continua a far credere a tante persone e a tanti giovani una irrealtà che andrà contro di loro e di cui porteranno le ferite.