L’accordo con l’Europa prevede che gli interventi finanziati con il Pnrr vengano conclusi entro il mese di giugno del prossimo anno
ROMA – Il Meridione d’Italia è in ritardo sulle opere pubbliche avviate nell’ambito del programma del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Tutto ciò quando manca soltanto un anno e mezzo dalla scadenza del 2026, quando tutti i cantieri avviati con queste risorse straordinarie – concesse dall’Europa per spingere la crescita dopo l’emergenza pandemica – dovranno essere concluse. A lanciare l’allarme è stata la Svimez, l’Associazione per lo sviluppo dell’Industria nel Mezzogiorno, che ha pubblicato di recente il monitoraggio: intitolato “Pnrr Execution: le opere pubbliche di Comuni e Regioni”.
Nel rapporto viene evidenziato come nelle Amministrazioni meridionali, a fronte di una sollecita apertura dei cantieri, per risorse pro capite significative, corrisponda una lentezza di esecuzione, soprattutto da parte delle Regioni, in particolare sulla sanità territoriale, rispetto ai Comuni, più avanzati nei vari iter, soprattutto in quelli che riguardano asili e infrastrutture scolastiche. In particolare, dal monitoraggio effettuato fino a fine 2024 emerge che “i Comuni del Sud stanno rispondendo alla sfida del Pnrr ma risulta un ritardo generalizzato delle Amministrazioni meridionali nell’avvio della fase esecutiva delle opere pubbliche del Pnrr. Il ritardo risulta più ampio per le Regioni e più contenuto nel caso dei Comuni. Se…