Il ministro Zangrillo: intercettazioni solo per reati gravi come la mafia

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Il ministro Zangrillo: intercettazioni solo per reati gravi come la mafia

Redazione  |
martedì 01 Novembre 2022

Il ministro della Pubblica Amministrazione ha parlato anche del merito: "Dipendenti vanno premiati per quello che danno"

“Nel Consiglio dei ministri c’è stata condivisione su tutti i temi affrontati e in particolare in merito al provvedimento relativo ai rave party si è discusso sull’opportunità o meno di accedere anche a provvedimenti come le intercettazioni in una logica preventiva e abbiamo convenuto sul fatto che le intercettazioni, essendo uno strumento molto invasivo, vanno utilizzate con criterio e con riferimenti a reati gravi, come reati di Mafia“. Ad affermarlo è Paolo Zangrillo, ministro della Pubblica Amministrazione ai microfoni di Radio anch’io su Radio Uno Rai. “Abbiamo convenuto tutti sul fatto che fosse opportuno non dover arrivare a questo punto” e che per quanto riguarda il tema dei rave party il problema “può essere gestito con strumenti meno straordinari”.

“Voglio spingere sul concetto del merito – ha aggiunto poi durante l’intervista Zangrillo – valuteremo il merito con dei contratti che contengano al loro interno un sistema di retribuzione delle persone che tiene conto sia dei minimi contrattuali che premia il merito basato sulla valutazione. Ho intenzione di incontrare e confrontarmi con i sindacati perché ho sempre creduto nella concertazione. Sono convinto che anche i sindacati sono d’accordo sul fatto che persone della Pa vengano valutate per quello che fanno e premiate per quello che danno“.

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