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Il mondo dell’istruzione in mano alla tecnologia

Il mondo dell’istruzione in mano alla tecnologia

Giovani e adulti, alunni e docenti scoprono nuove piattaforme tecnologiche che gli permettono la normale educazione anche da casa, adottando un metodo educativo completamente lontano alle loro abitudini.

Per continuare a coordinare il proseguimento dell’anno scolastico, interrotto a causa della diffusione della Pandemia, è stata resa obbligatoria la DAD, ovvero la Didattica a Distanza.

Tale tipo di formazione ad oggi consente ad alunni, docenti, presidi e I collaboratori scolastici a proseguire con il loro lavoro anche da casa, non potendo permettersi della compresenza di docenti e discendenti nella stessa ubicazione.

Vi è permesso il continuo delle attività, in modo da non rimanere indietro e trascurare il lavoro che sarebbe dovuto essere recuperato in un secondo momento, in modo da mantenere attivo l’anima dello studente e del docente stesso che ha come il medesimo alunno, un obiettivo.

Nonostante questa decisione sia risultata una situazione alla situazione di distacco tra la scuola e i suoi discendenti, riporta sia pro che contro.

Tramite esperienza, tra i contro possiamo riscontrare la maggiore mancanza di attenzione, a volte l’interruzione della connessione che non vi permette il corretto svolgimento delle lezioni, quindi le spiegazioni o le interrogazioni sarebbero poco chiare e lontane dalle tradizionali, in cui magari si può avere un confronto immediato, scambi di idee che in una videolezione vengono omesse per distrazione, per il mancato coinvolgimento tra gli alunni e gli stessi docenti.

Con la didattica a distanza manca il rapporto con i compagni, gli scherzi in classe, le risate, quei momenti in cui non si spiegava ma si faceva solo festa tra compagni e gli insegnanti, magari un compleanno un obiettivo raggiunto da festeggiare.

Tra gli alunni era quasi impossibile dirlo, “se mi dicessero di poter andare solo a scuola o potessi scegliere cosa fare durante la giornata, è lì che andrei”, si perché in fondo è come una seconda casa e pur sembrano impossibile anche la scuola manca a tutti, nonostante durante l’anno scolastico siano più le lamentele nei confronti del troppo studio che la gratitudine per tutto ciò che impariamo.

Ormai sono tutti impegnati a tempo pieno, non sono solo le lezioni ad impiegare le ore. Adesso è molto più facile accedere a diversi contenuti multimediali, che non utilizzavamo così spesso, è più facile scambiarsi siti di ricerca e espedienti utili per un’ulteriore spiegazione… molti professori utilizzano il loro tempo libero registrando le loro registrazioni in modo che possano essere riascoltate, molti creano mappe concettuali per farle utilizzare a chi ha maggior difficoltà nell’apprendimento, soprattutto considerata la situazione è la distanza. Purtroppo una delle cose a cui gli alunni hanno dovuto rinunciare ad esempio, sono i corsi pomeridiani che la scuola mette a disposizione per poter eseguire gli esami per le certificazioni linguistiche, e chissà a quando si rimanderanno questi esami, e se potranno avere l’opportunità di ricominciare a seguire le lezioni…

Un altro aspetto da considerare, è la nuova esperienza dei maturandi, che già in una norma non si sentono spesso pronti ad affrontare un esame, adesso sono costretti ad adattarsi a diverse procedure che magari non gli permetteranno una corretta valutazione e una giusta esposizione del loro sapere.

Ad oggi i docenti si stanno impegnando al cento percento in modo che questa soluzione abbia i migliori fini, in modo che i loro alunni escano comunque dal loro anno scolastico con un enorme bagaglio culturale, che comprenda anche l’adattamento a possibili situazioni di disagio. È stato sicuramente anche questo uno dei migliori insegnamenti e apprendimenti, il sapersi adattare a qualcosa di nuovo, a seconde modalità di fare qualcosa che eravamo soliti a fare seguendo altre regole e altre abitudini.

In oltre anche per i genitori è certamente una nuova esperienza. Vedere i propri figli impegnarsi nonostante la mancanza della voglia dovuta all’omissione delle uscite, del contatto con gli amici, vedere come lavorano gli insegnanti, ascoltare le spiegazioni e le interrogazioni. Adesso mamma e papà non hanno la preoccupazione di far arrivare i figli tardi a scuola, svegliano i ragazzi e con un clic sono tutti alle loro postazioni. Insomma, anche i genitori stessi stanno vivendo un po’ da alunni, e stanno capendo anche l’efficacia dei risultati della didattica a distanza.

Magari in un futuro, quando si potrà tornare alla solita vita, tra i banchi di scuola, in un momento di impossibilità, un alunno o un professore può comunque svolgere un lavoro… nonostante problemi come, allerta meteo, infortuni e possibili disagi non lo permettano in maniera completa, ma pur sempre potrebbero riutilizzare il metodo adottato in un momento di difficoltà, che potrà essere d’aiuto sempre.

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