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Il Montalbano a fumetti celebra la lingua italiana nel mondo. E per farlo parla (anche) in inglese

Il Montalbano a fumetti celebra la lingua italiana nel mondo. E per farlo parla (anche) in inglese

Il nostro Istituto di Cultura a Londra, in occasione della ventesima settimana della lingua italiana nel mondo, ha realizzato la graphic novel “The Devil’s Smell” tratta dal racconto “L’odore del diavolo” di Andrea Camilleri e alla quale hanno collaborato quindici celebri illustratori, del nostro Paese e britannici. Il progetto è stato coordinato Massimo Fenati, che ha dovuto creare una dettagliatissima descrizione di personaggi e ambienti per far sì che i personaggi fossero riconoscibili di pagina in pagina. SCARICA GRATIS IL FUMETTO

In tempi di (pre o post) lockdown i libri, anche quelli a fumetti, specie se scaricabili on line, sono tornati a essere una grande attrattiva.

Per questo sta destando un grande interesse l’operazione lanciata dall’Istituto italiano di Cultura di Londra: per celebrare Andrea Camilleri, recentemente scomparso, e quel fumetto tema della ventesima Settimana della lingua italiana nel mondo, è nata una storia illustrata a più mani con protagonista il commissario più amato dagli italiani, Salvo Montalbano.

La creatura di Andrea Camilleri è infatti al centro della graphic novel “The Devil’s Smell”, che si deve alla creatività di quindici disegnatori italiani e inglesi, coordinati da Massimo Fenati, grazie ai quali si è mutato in vignette “L’odore del diavolo”, racconto inserito nel 1998 nella raccolta “Un mese con Montalbano”.

La graphic novel “The Devil’s Smell”

“Il risultato – si trova scritto sul sito dell’Istituto di Cultura londinese – è sorprendente e meraviglioso. La sfida più grande di Fenati è stata quella di assicurarsi che tutti i luoghi e i personaggi fossero progettati in modo da dare al lavoro finale una certa coerenza, evidenziando allo stesso tempo gli stili diversi e personali di ogni artista: alcuni erano i migliori nel disegnare scene di grandi città, altri erano più a loro agio con i personaggi che recitavano, o disegnavano pagine silenziose e cupe, altri si concentravano sul dialogo e sulle narrazioni animate”.

I fumettisti selezionati sono alcuni tra i più importanti italiani di nuova generazione, insieme ad alcuni molto rinomati inglesi: Sergio Algozzino, Paolo Bacillieri, Alessandro Baronciani, Lorena Canottiere, Thomas Campi, Daniel Cuello, Matthew Dooley (vincitore del Bollinger Everyman Prize 2020 per Comic Fiction), Massimo Fenati, Gulio Macaione, Federico Manzone, Jon McNaught (celebre graphic novelist e collaboratore regolare di The London Review of Books e The New Yorker), Andrea Serio, Posy Simmonds (la “grand dame” dei fumetti britannici) , Alessandro Tota, Lucas Varela (editorialista argentino del FT Weekend Magazine).

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Fenati e Gus & Waldo

La sfida di mettere insieme quindici illustratori

Massimo Fenati, fumettista genovese che da anni lavora a Londra – è noto per le avventure di Gus & Waldo, coppia di pinguini gay al centro di un autentico fenomeno editoriale in Gran Bretagna e per la sua pagina Instagram sul “foodle”, in cui muta foto di cibo in esilaranti vignette – spiega che la sfida, nel coordinare il lavoro, “è stata proprio quella di mettere assieme quindici illustratori”.

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Il “foodle” di Fenati

“Dopo aver adattato – ha detto – lo splendido racconto di Montalbano in sceneggiatura per fumetto, ho dovuto creare una dettagliatissima descrizione dei personaggi e ambienti per assicurarmi che nonostante la forte differenza di stile dei vari autori, i personaggi fossero riconoscibili di pagina in pagina e la storia scorresse senza intoppi”.

La storia raccontata nel fumetto

Nel fumetto si narra di come Salvo Montalbano smascheri una truffa, realizzata impaurendo un’anziana signora e facendole credere che il diavolo abbia preso possesso della sua casa.

Un raggiro messo in atto da cinici criminali intenzionati a impossessarsi dell’immobile.

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La pagina firmata da Thomas Campi

A convincere la donna della presenza demoniaca era un forte puzzo di zolfo che si diffondeva di notte e che la terrorizzava. Manco a dirlo, Salvo Montalbano sente invece l’odore della truffa e risolve il caso con il consueto acume investigativo e con la solita umana sensibilità.

Algozzino, Fenati è stato bravissimo

“Dovevamo realizzare – ha spiegato Sergio Algozzino, palermitano, uno dei due artisti siciliani che hanno partecipato al progetto – una tavola ciascuno, liberi di disegnarla come volevamo. E poiché si trattava di autori molto diversi tra loro e graficamente riconoscibili, Fenati è stato molto bravo a inviarci tutti  i riferimenti su ambienti e personaggi, con dettagli fotografici persino sull’arredamento. Anche se ciascuno disegnava a modo suo, insomma, rimaneva una coerenza negli elementi scenografici oltre che narrativa”.

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Sergio Algozzino

Ne “L’odore del diavolo”, dunque, i personaggi, pur avendo sembianze leggermente diverse a seconda della mano artistica, si muovono in maniera lineare, facendo scorrere la narrazione.

“Il lettore ci scuserà, dunque – ha detto al proposito Fenati -, se l’acconciatura di Clementina varia un po’ da una tavola all’altra, se i baffi di Filippo Fulconis vanno e vengono, o se a un telefono cordless compare il filo nel voltare pagina. Queste variazioni sul tema rendono la lettura un gioco, in cui chi legge non può fare a meno di notare quante voci diverse esistono nella coralità del fumetto italiano e internazionale”.

Dai cd ai fumetti

Ci sono poi, intorno a questa vicenda, una serie di vicende personali.

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Due tavole di lavori di Algozzino

“Più di vent’anni fa – ha ricordato Algozzino, autore tra l’altro di “Memorie a 8bit” che vinse cinque anni fa il Romics – partecipai a un concorso indetto da Hazard Edizioni insieme ad Affiche riguardante proprio Montalbano. E uno dei miei primi lavori fu colorare i cd-rom editi da Sellerio e allegati in seguito su L’Espresso, con i disegni di Luigi Ricca e la produzione di Im*Media. Tornare al personaggio mi ha fatto molto piacere, anche se, giusto nella mia tavola, Montalbano non c’è”.

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La pagina di Montalbano firmata da Algozzino

Un bell’esperimento

“Il mio giudizio su “L’odore del diavolo” – ha aggiunto Algozzino – è che è venuto fuori un bell’esperimento. Se, come ha detto qualcuno, il fumetto non ha una coerenza artistica, è semplicemente perché non voleva averla. Ma c’è una straordinaria vivacità nella rappresentazione di quella storia che è il filo conduttore della graphic novel. Pensate che è diverso anche il lettering (le scritte nei baloon dei fumetti ndr), che abbiamo realizzato sia in inglese che in Italiano”.

Sì, perché “The Devil’s Smell”, peraltro scaricabile gratuitamente ( https://iiclondra.esteri.it/iic_londra/resource/doc/2020/10/devils_smell_eng_low_ok.pdf )dal sito dell’Istituto di Cultura londinese, è, per il momento, pubblicato in inglese, anche se vi si annuncia un volumetto gratuito anche in italiano.

Di certo Fenati, come spiega anche nel webinar che segue, nel mettere a punto la sceneggiatura della graphic novel su Montalbano, ha attinto anche alla sua esperienza nell’adattamento del 2018 del best seller di Simonetta Agnello Hornby “La Mennulara”, siciliana che, come il fumettista genovese, vive a Londra.

“Non so giudicare come sia stato adattato in inglese – ha spiegato Algozzino -, perché non ho una conoscenza di quella lingua tale da comprendere se certe sfumature funzionino o meno. Ma dalla sceneggiatura in italiano quel linguaggio ricco di sfumature siciliane di Camilleri emergeva molto bene. E non mi si dica che Fenati è di Genova: intanto anche Camilleri ha scritto in genovese, e poi io non avrei dovuto realizzare, come ho fatto, un fumetto su Fabrizio De Andrè. No, per far funzionare le cose, basta che chi lavora metta un grande amore in ciò che fa”.

Il Webinar su “L’odore del diavolo”Anche un altro siciliano

Un’altra delle pagine della graphic novel su Montalbano è disegnata da Giulio Macaione, catanese di nascita, palermitano di crescita e bolognese d’adozione, che ha pubblicato diversi romanzi grafici tra cui Basilicò (2016) e Stella di mare (2018). Da poco è uscito il suo “Dancing With Myself”.

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Di Macaione è proprio la pagina in cui l’anziana signora crede di veder apparire il demonio