Il Museo di Aidone: dalla divisa di Cavour alle armi usate nella campagna garibaldina - QdS

Il Museo di Aidone: dalla divisa di Cavour alle armi usate nella campagna garibaldina

Il Museo di Aidone: dalla divisa di Cavour alle armi usate nella campagna garibaldina

Carla Muliello  |
mercoledì 11 Dicembre 2024

Riflettori sul quarto itinerario alla scoperta della Rete dei Musei comunali della Sicilia: il Museo comunale di Aidone

Il Museo comunale di Aidone, che in realtà è la grande sala espositiva della Biblioteca comunale, è ospitato nell’ex convento dei Carmelitani, fondato nel 1533 da padre Angelo da Piazza Armerina nei pressi di una chiesa dedicata a S. Pietro, poi denominata S. Maria del Carmelo nei primi decenni del Seicento.

Tale convento sarebbe stato soppresso per il numero insufficiente di religiosi, in virtù del decreto del 1652 emanato da Innocenzo X per quei conventi che annoveravano meno di 12 frati. Successivamente l’edificio fu convertito in orfanotrofio o scuola femminile che rimase in attività fino al 1890, mentre in seguito divenne sede della scuola media intitolata al Ministro Filippo Cordova originario di Aidone.

La Rete dei Musei comunali della Sicilia

La campagna di comunicazione che porta oggi alla scoperta del Museo comunale di Aidone, in provincia di Enna, si inserisce all’interno delle attività della Rete dei Musei comunali della Sicilia. Si tratta di un progetto promosso dell’Anci Sicilia cui, a oggi, hanno già aderito 88 Comuni e 180 Musei, ma il numero è destinato a crescere. L’Associazione dei Comuni siciliani attraverso tale Rete ha l’obiettivo di valorizzare e promuovere il patrimonio museale della nostra Regione. Il progetto guarda alla storia, al presente e al futuro della cultura e dell’identità siciliana, nell’ottica di un sistema culturale territoriale integrato, condiviso e sostenibile

La Biblioteca dedicata a Gaetano Scovazzo

La Biblioteca è intitolata all’illustre concittadino Gaetano Scovazzo, che donò alla sua città natale, nel 1868, i suoi 8.000 volumi, come riportato in un documento esposto alle pareti. Nello stesso anno il canonico Francesco Ranfaldi lasciò alla costituenda biblioteca i suoi 800 volumi. In seguito alla soppressione delle Congregazioni religiose furono annesse alla Biblioteca le librerie dei Domenicani, dei Cappuccini e dei Riformati, per complessivi 1.500 volumi. Altri libri furono donati da Domenico Minolfi Scovazzo nel 1898 e da Teodoro Siebs nel 1913. La Biblioteca si è ulteriormente arricchita anche del lascito di una biblioteca popolare circolante e viene continuamente arricchita.

Museo di Aidone

I tesori dello spazio museale

Lo spazio museale comprende il fondo antico della Biblioteca di Aidone, arredata con vetrine e armadi ottocenteschi che custodiscono preziosi volumi fra cui incunaboli (i primi volumi dall’invenzione della stampa al 1500, la parola significa “nati per primi”, cioè in cuna) e cinquecentine. Alle pareti i ritratti di alcuni illustri cittadini aidonesi: Scovazzo stesso, Ranfaldi, sindaco di Aidone per tre mandati, e dello scrittore Ottavio Profeta.

Una cornice lignea intarsiata, con immagine di Cristo dipinta su vetro del 1743, proviene certamente dal convento dei Cappuccini, che dal 1984 ospita il Museo archeologico in cui sono esposti i reperti della polis di Morgantina.

Le divise di Cavour e di Filippo Cordova e le armi della campagna garibaldina

Attraverso numerosi cimeli del passato si racconta il ruolo centrale di Aidone nel periodo risorgimentale: la sala espositiva della Biblioteca comunale ospita la divisa ministeriale del Conte di Cavour, donata dal ministro Filippo Cordova. Essa è completa di spadino con impugnatura di madreperla e stemma sabaudo inciso nell’elsa. Vi sono anche le divise del ministro Filippo Cordova e del senatore Vincenzo Cordova, complete dei relativi spadini. In esposizione alcuni fucili e altre armi usati nel 1860 durante le fasi convulse della campagna garibaldina. Sono esposte medaglie commemorative di Vittorio Emanuele II, Umberto I, Garibaldi e dei Vespri siciliani.

Nella Biblioteca comunale di Aidone è conservato poi il ritratto della regina, consorte di Umberto I, con dedica alla Baronessa Siebs Cordova, oltre al taccuino da ballo della stessa, donati dalla signora Angela Raffiotta Correnti, pronipote dello statista Filippo Cordova.

La ghirlanda bronzea proveniente dal monumento a Filippo Cordova

“Recentemente – spiega Alessandra Mirabella, assessore alla Cultura e referente del Museo comunale – è stata esposta anche una ghirlanda bronzea proveniente dal monumento di Filippo Cordova, che si trova nella piazza a lui intitolata ed eretto nel 1911 nel centenario della sua nascita. La ghirlanda era accompagnata dalla scritta, rimasta in loco ‘la Massoneria italiana al gran maestro Filippo Cordova’. “Malauguratamente, così è riportato in una lettera dal mittente ignoto e appartenente a una collezione privata, durante il periodo fascista, un gerarca locale fece rimuovere la corona per farla rifondere in due fasci littori. Il proposito non venne per fortuna portato a compimento e la corona fu nascosta nei magazzini dell’Archivio comunale fino alla caduta del fascismo. Alcuni aidonesi volevano ricollocarla alla base del monumento, ma non si sa bene per quale ragione ciò non accadde e sparì ancora per qualche tempo. Un decennio dopo un impiegato comunale addetto alla custodia del macello la vide su un carro di un compratore ambulante di ferro vecchio, il quale ammise di averla avuta in vendita da un amministratore comunale di cui non venne mai svelato il nome”.

“Nel 1968 – aggiunge l’assessore Mirabella – in occasione del centenario della morte di Cordova, il Grande Oriente d’Italia, che l’aveva donata nel 1911, ne chiese la ricollocazione alla base monumento. Richiesta ancora una volta inascoltata, probabilmente per l’intervento del vescovo di allora. Fu così che ancora per lungo tempo la corona, appesa al muro di un androne, smise di raccontare la sua gloriosa storia e se ne perse la memoria. Solo lo scorso giugno, su mia richiesta, è stata inserita nello spazio museale in attesa di valutare la ricollocazione originaria”.

Il manoscritto del poeta Vincenzo Cordova

“A breve – conclude Alessandra Mirabella – sarà esposto un manoscritto del poeta Vincenzo Cordova, autore di poesie in gallo-italico, la lingua portata dai mercenari lombardi al seguito del Conte Ruggero di Altavilla, quando Aidone acquisì la dignità politica, amministrativa e territoriale di un più complesso centro urbano. Il manoscritto è attualmente sottoposto a restauro a cura della Soprintendenza di Enna. In biblioteca si trova inoltre l’unico vocabolario esistente di gallo-italico realizzato dalla professoressa Sandra Raccuglia originaria di Aidone”.

Museo di Aidone

Il commento di Anna Maria Raccuglia e Alessandra Mirabella

“Siamo lieti – affermato Raccuglia e Mirabella – di aderire alla Rete dei Musei comunali che consentono di aprire luoghi che altrimenti resterebbero sconosciuti, riteniamo possa essere questa un’opportunità per i territori che oggi continuano a spopolarsi e a perdere la consapevolezza del proprio passato. Pensiamo che il flusso turistico si stia delocalizzando e destagionalizzando per puntare l’attenzione su luoghi meno conosciuti ma di grande interesse, ecco perché è importante lavorare alla promozione di percorsi che stimolino la curiosità del visitatore. Il turismo lento mira a scrutare nella storia dei borghi, dei paesi e delle piccole città, ad avvalersi del racconto appassionato dei cittadini che sanno tramettere entusiasmo attraverso aneddoti di storia locale, e la valorizzazione delle tradizioni enogastronomiche”.

Informazioni e orari delle visite

Il Museo comunale è aperto dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle ore 12,30 e il lunedì e il mercoledì dalle ore 15 alle ore 18. Sono previste aperture straordinarie in occasione di festività o della prima domenica del mese o su prenotazione, previo contatto con il referente (3397519223). L’ingresso è gratuito.

Carla Muliello
addetto stampa Anci Sicilia

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