Porto di Catania, Di Sarcina: "Piano regolatore entro il 2024"

Il nuovo volto del porto di Catania, Di Sarcina: “Piano regolatore entro il 2024”

Il nuovo volto del porto di Catania, Di Sarcina: “Piano regolatore entro il 2024”

giovedì 31 Agosto 2023

Il presidente dell’Autorità di sistema anticipa al QdS alcuni contenuti del Prp che nei prossimi giorni illustrerà al sindaco: “Non si può comprimere la parte commerciale”

CATANIA – “È ciò che ci permetterà, finalmente, di avere in futuro una parte di porto realmente aperta alla città senza danneggiare le attività commerciali. E viceversa, avere le attività commerciali fiorenti e ben sviluppate, limitando il disturbo alla città”. Si limita a queste poche parole il presidente dell’Autorità portuale di sistema della Sicilia orientale, Francesco Di Sarcina, nell’illustrare i contenuti del nuovo Piano Regolatore Portuale.

Non vuole sbilanciarsi ulteriormente, Di Sarcina, non prima di aver illustrato il documento al sindaco. “Stiamo finendo di fare le verifiche necessarie e gli incroci di tipo tecnico, progettuale e strategico – afferma -. Ma siamo a buon punto e pensiamo di presentarlo al sindaco tra una decina di giorni”. Prima il capo dell’amministrazione comunale, poi il Prp sarò illustrato ad altri soggetti, tra cui i sindacati – che, proprio nei giorni scorsi hanno chiesto di essere coinvolti nella questione – in una serie di incontri “durante i quali lo esporremo e acquisiremo eventuali indicazioni, consigli o suggerimenti – prosegue Di Sarcina – dopo di che avvieremo l’iter ufficiale che, mi piacerebbe, partisse entro l’anno”.

Il Prp, secondo quanto ci riferisce Di Sarcina, seguirà un iter preciso: da una parte, una relazione ambientale sarà inviata al Ministero dell’Ambiente per avviare le procedure di Vas: una volta integrata con eventuali aggiunte e valutazioni, la relazione diventa definitiva e viene pubblicata affinché tutti possano fare le proprie valutazioni.

“Parallelamente – continua – dobbiamo completare la fase sul piano tecnico progettuale: stiamo mettendo insieme tutti gli elaborati, e stiamo facendo questo giro di consultazioni, che non è previsto dalla legge ma si fa per opportunità: è giusto ascoltare le opinioni di chi, in città, ha rilevanza dal punto di vista amministrativo e non solo. Dopo di che, acquisiremo il parere dell’amministrazione comunale su specifici argomenti, ad esempio le connessioni viarie, anche se il Comune non esprime più pareri sul Prp. Lo stesso vale per la Regione – aggiunge – il cui parere è limitato ad alcun aspetti”.

Le intenzioni del presidente sono quelle di avere il piano approvato entro la fine del 2024 “per poi ovviamente iniziare a realizzarlo, passo per passo. Daremo – spiega – una serie di priorità, che potranno essere decise con il Comune, in relazione anche ai programmi che l’amministrazione ha per lo sviluppo della città. Insomma, non si potrà fare tutto insieme”.

Di Sarcina, come detto, entra poco nello specifico, ma qualcosa ce la dice. Soprattutto per quel che riguarda l’assetto finale che avrà il “nuovo” porto in relazione alla richiesta pressante da parte dei catanesi che vorrebbero fosse aperto – e fruibile – alla città.

“Il Prp è la trasposizione concreta e secondo noi fattibile del grande sogno catanese di coniugare le funzioni urbane con le funzioni portuali vere e proprie – sottolinea Di Sarcina -. È quello che ci permetterà finalmente di avere in futuro una parte di porto realmente aperta alla città”.

Questo comporterà, in parte, cementificazione. Lo dice senza mezzi termini il presidente dell’autorità portuale, rivendicando la necessità di agire anche su questo aspetto per arrivare all’apertura alla città. “Il cemento ci sarà – dice. Il giusto direi. D’altronde – continua – per fare le attività umane, il cemento occorre, ma stiamo facendo anche un grande lavoro di recupero delle aree sottoutilizzate del porto, in modo da non dover fare ampliamenti esagerati. Ci saranno ottimizzazioni, riusi e ampliamenti – ribadisce. Se si vuole realmente fare un porto di città con ampia apertura alla stessa e senza sacrificare la parte commerciale, bisogna accettare l’idea di fare necessari ampliamenti. Non posso comprimere la parte commerciale per dare un pezzo di porto alla città dal momento che il porto di Catania è classificato dal Governo come commerciale e come tale deve svolgere funzioni che non possono essere sacrificate, che esistono e danno lavoro”.

Parte dell’espansione del porto sarà a nord del molo di Levante, nella zona del Caito, ma a quanto pare sarà una minima parte. Parte potrebbe riguardare l’ex cementificio di via Colombo. Per cui Di Sarcina si limita a dire “è sul tavolo, ma devo discuterne con il sindaco”.

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