“Il sindaco di Catania? Servono competenze da manager” - QdS

“Il prossimo sindaco di Catania? Servono competenze da manager”

giuseppe bonaccorsi

“Il prossimo sindaco di Catania? Servono competenze da manager”

Giuseppe Bonaccorsi  |
venerdì 17 Marzo 2023

Parla Enza Meli, segretaria della Uil: “Priorità agli investimenti? Dove c’è lavoro c’è legalità. Pensare anche al rischio sismico, incredibile che questa città sia in fascia due...”

“Non è questione di colori politici o di scelta di partiti. A questa città occorre un sindaco che abbia in primis tanto amore e che sappia portare avanti i tanti progetti di rilancio di Catania”. Lo dice Enza Meli, battagliera segretaria generale della Uil che invita tutti i candidati a sindaco sotto l’Etna a una riflessione chiara su quelle che sono le priorità da portare avanti per fare uscire dalle secche una città che è impantanata in una crisi che sembra senza fine da oltre 30 anni. “A parole siamo tutti bravi – prosegue – ma al momento dei fatti nel passato se ne sono visti davvero pochi. Per questo mi auguro che in futuro ci sia una decisa inversione di tendenza”.

Oltre che amore, il nuovo candidato alla poltrona di palazzo di città dovrebbe avere anche e soprattutto le capacità amministrative…

“Ma questo è fuor di dubbio. L’amore da solo non basta. Innanzitutto il sindaco che verrà ci auguriamo abbia una grande competenza da manager perché i problemi sono talmente tanti che chi se li trova davanti magari pensa di tramandarne alcuni al prossimo sindaco, come si è fatto in passato. Ma non si deve ragionare così. Per questo vorrei con la prossima amministrazione rivedere rifiorire questa città come l’Araba fenice, perché si tratta di un metropoli meravigliosa che merita tutte le attenzioni”.

Cosa ne pensa dei nomi di candidati che finora sono usciti allo scoperto?

“Innanzitutto sono perfettamente d’accordo con mons. Renna quando sostiene che il nuovo sindaco non deve avere procedimenti penali in corso. Per il resto io non pongo veti né a colori politici, né a personalismi. Per me va bene chiunque sia in grado di fare progetti ben chiari e poi li porti avanti. Noi come Uil presenteremo un vademecum di progetti che servono alla città”.

Secondo la Uil quali sono le priorità di questa città?

“La prima è il lavoro. Bisogna fare investimenti che producano posti d lavoro. E’ un paradosso, ma gli investimenti che portano lavoro portano legalità. E la zona industriale deve avere massima attenzione. Chi vuole che venga oggi ad investire in una zona dove la corrente elettrica è ‘ballerina’, non c’è segnaletica e quando piove le strade diventano un pantano? Poi come Uil avevamo proposto anche di creare la Pharma valley, ma non abbiamo ricevuto risposte né dalla Regione, passata e presente, né dal governo passato e presente. Tutti hanno parlato di opportunità, ma poi non hanno mai dato opportunità di sviluppo a questa terra. Specialmente Catania è una terra dove le mancate opportunità sono state totali. Quindi il prossimo sindaco tra le priorità dovrà occuparsi di fare arrivare investimenti a Catania, ma non sulla carta come è stato sempre fatto, realmente! Poi tra le altre priorità io metterei anche l’emergenza spazzatura. Bisogna togliere tutti quei rifiuti che rendono Catania una città degradata. L’anno scorso i turisti più che fotografare le bellezze di Catania hanno fotografato la spazzatura”.

Una delle emergenze è quella delle periferie abbandonate…

“Catania ormai, purtroppo, è diventata tutta una periferia. C’è un degrado diffuso e la microcriminalità è dappertutto. E questo è uno scenario drammatico per una città che vuole crescere. Per questo credo che Catania abbia bisogno di certezze e di una buona amministrazione. Che faccia le cose. Diciamoci la verità: questa città ha avuto in passato politici nazionali e regionali di alto livello. Ma cosa hanno fatto per Catania? Vorrei, tanto per fare un esempio, ricordare che Catania ancora oggi è in fascia 2 come rischio sismico. Ma lo sanno tutti che non siamo solo in fascia 1, ma uno più uno. Su questo tema ho sollecitato tutte le istituzioni politiche di ogni ordine, grado e colore. Neanche si sono fatti vedere…Ma questo significa giocare con la salute delle persone, non fare politica. Tutti questi esponenti dovrebbero vergognarsi. E non parlo solo di coloro che hanno governato negli ultimi cinque anni, ma di chi ha avuto incarichi negli ultimi 30 anni. E lo stesso discorso si può fare per la Sicilia intera che è stata dimenticata. Continuo a sostenere che non abbiamo bisogno né di mance, né di elemosine. Vogliamo semplicemente le stesse opportunità che hanno avuto gli altri…”.

E ci fermiamo qui…

“Potrei mettere tra le priorità anche la sicurezza, la legalità, le poche infrastrutture e le troppe incompiute. E vogliamo parlare delle scuole pollaio, delle strutture fatiscenti? Dei centri commerciali che aprono e chiudono come se niente fosse, degli anziani, della loro assistenza e della deregulation delle case di riposo…o delle donne in cerca di pari opportunità? Possiamo metterci di tutto nel libro su Catania e non finire mai…”.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta

Ediservice s.r.l. 95126 Catania - Via Principe Nicola, 22

P.IVA: 01153210875 - Cciaa Catania n. 01153210875


SERVIZIO ABBONAMENTI:
servizioabbonamenti@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/372217

DIREZIONE VENDITE - Pubblicità locale, regionale e nazionale:
direzionevendite@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/388268-095/383691 - Fax 095/7221147

AMMINISTRAZIONE, CLIENTI E FORNITORI
amministrazione@quotidianodisicilia.it
PEC: ediservicesrl@legalmail.it
Tel. 095/7222550- Fax 095/7374001
Change privacy settings
Quotidiano di Sicilia usufruisce dei contributi di cui al D.lgs n. 70/2017