Il punto sugli asili nido di Messina, tante le famiglie che cercano risposte - QdS

Il punto sugli asili nido di Messina, tante le famiglie che cercano risposte

Lina Bruno

Il punto sugli asili nido di Messina, tante le famiglie che cercano risposte

martedì 08 Ottobre 2019

Tra i casi più spinosi quelli di San Licandro e della struttura voluta all’interno di Palazzo Zanca. I servizi comunali finora operativi non riescono a soddisfare le esigenze del territorio

MESSINA – La ristrutturazione è stata completata lo scorso maggio, ma l’asilo nido San Licandro rimane chiuso, così come quello voluto all’interno di Palazzo Zanca per i dipendenti comunali.

Vicende diverse per le strutture comunali che, insieme a quella di Camaro e Angolo dei cuccioli, non bastano a coprire tutte le richieste provenienti dai cittadini. Dai fondi Pac infanzia sono stati previsti circa 690 mila euro per gli interventi negli asili San Licandro e Camaro. In quest’ultimo i lavori sono stati completati nel giro di un mese e consegnati alla fine dello scorso anno, ma per la struttura dell’Annunziata ci sono stati una serie di intoppi che hanno prima ritardato l’avvio dei lavori e poi la riapertura.

“I lavori di adeguamento nei due asili comunali – ha specificato Libero Gioveni, consigliere comunale Pd in un’interrogazione – erano finalizzati all’aumento dei posti (Camaro sarebbe dovuto passare dagli attuali 21 posti a 30 mentre San Licandro da 48 a 60). Appare quanto meno curioso il fatto che, mentre per la struttura di Camaro i lavori (che dovevano riguardare la realizzazione del locale cucina) nel giro di un paio di settimane siano stati ultimati, per la struttura di San Licandro invece, che aveva bisogno di un più completo restyling con lavori che sarebbero dovuti durare non più di cinque mesi, dopo quasi un anno si è ancora in attesa della riapertura, con i bambini che ancora vengono ospitati nella struttura delle suore del rione Santa Chiara a Giostra”.

Per la riapertura del nido di San Licandro e per l’aumento dei posti di Camaro, occorre l’autorizzazione da parte dell’Asp. L’assessore alle Politiche sociali Alessandra Calafiore durante una seduta della Commissione ha dichiarato di avere più volte sollecitato gli uffici competenti dell’azienda sanitaria per il rilascio del nulla osta. “A seguito della recente approvazione delle graduatorie relative alle nuove iscrizioni – ha aggiunto Gioveni – la definizione della vicenda si rende più urgente e necessaria visto che numerosi bambini, proprio per questa restrizione di posti, sono stati esclusi”.

Nella relazione sul suo primo anno in Giunta con il sindaco De Luca, Calafiore ha assicurato che a breve si terrà l’inaugurazione del San Licandro, spiegando anche i motivi che hanno fatto ritardare l’inizio dei lavori di quattro mesi: la mancanza di intesa intanto con l’ex dirigente del dipartimento politiche sociali Domenico Zaccone, che non ha consegnato i locali alla ditta che si era aggiudicata i lavori nei termini stabiliti e poi i ritardi nel reperire un plesso idoneo in cui ospitare i bambini durante la ristrutturazione.

Nel suo report l’assessore Calafiore ha poi sottolineato come gli asili nido comunali siano quattro solo sulla carta, perché quello aziendale Zanca, con dodici posti, pensato dieci anni fa per delle esigenze che magari adesso non ci sono più, non è mai stato consegnato alle Politiche sociali. “Anche nel capitolato – ha spiegato l’assessore – è stato previsto che la gestione avrà inizio dopo la formale consegna al Dipartimento e previo sopralluogo del servizio competente dell’Asp. Il personale impiegato è costituito complessivamente da 52 unità e le 4 unità previste nell’asilo Zanca sono state utilizzate negli altri asili, quindi sono stati spesi 70 mila euro per personale che non era necessario”.

La gestione – che prima era affidata alla Rti Csa Amanthea, costo di un milione 612 mila euro per 18 mesi – adesso è passata alla Messina Social City, che utilizzerà quanto resta dei circa 3 milioni di euro dei fondi Pac infanzia assegnati a luglio 2017. Per ampliare l’offerta sembra che sia in corso di definizione un protocollo d’intesa con la Brigata Aosta per la gestione del nido aziendale realizzato alla caserma Crisafulli-Zuccarello. “Tale intesa ci consentirà di recuperare altri dieci posti – ha concluso Calafiore – per i bambini che sono in lista di attesa negli altri asili. Il Comune pagherà un canone minimo per l’uso dei locali e gestirà il servizio con la Msc, mentre tutti gli altri costi sono a carico del comando della Brigata Aosta”.

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