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domenica 24 Ottobre 2021

Uno, che seppur molto criticato per vari atteggiamenti, sale in zucca né ha, Gianfranco Miccichè, sta tirando fuori il sale “che ci vole”

Accattatevi
u sale, u sale che ci vole.

Potremmo
dire che questo è il problema del centrodestra siciliano. Il sale, quello in
zucca ovviamente, non dico troppo, quello che ci vuole.

Uno,
che seppur molto criticato per vari atteggiamenti, sale in zucca né ha,
Gianfranco Miccichè, sta tirando fuori il sale “che ci vole”.

Miccichè
è un orso siciliano, il clima caldo della Sicilia è defatigante per cui lui
passa spesso il tempo a conservare energie in una specie di letargo politico.
Poi si risveglia quando serve, al momento delle costruzioni di coalizioni e
liste.

Quando,
come nel Gattopardo, c’è il “Pran pron”.

Sta
sfruttando il momento di crisi delle destre italiane, e dopo aver archiviato,
con dichiarata onestà intellettuale, il modello Giuditta con gli esperimenti a
sinistra, sta cercando di baricentrare il centrodestra in vista delle
amministrative siciliane.

Cosa
dice Micciché, una cosa scontata ma non tanto, i siciliani sono
fondamentalmente moderati, per cui si vince solo al centro. Soprattutto alle
amministrative.

E
intanto allarga il centro della coalizione alleandosi con Renzi.

La
cosa gli viene facile perché i renziani alla Regione rimasti in Sicilia di
fatto erano già con lui. Ma coinvolgendo il loro capo politico ed il resto
della base opera un cambio di posizionamento politico.

Soprattutto
in vista delle comunali di Palermo che sono il primo test politico nazionale
dopo l’elezione del presidente della Repubblica.

Se
il modello con spostamento al centro, visto anche il rientro in campo di un
altro campione, Totò Cuffaro con la sua DC, vince a Palermo, difficilmente
verrà smontato per la successiva corsa delle regionali.

La
Lega – Lombardo oggi è ad un bivio. O travalica il suo spostamento al centro in
maniera definitiva, o rischia di essere percepita ambigua, e quindi non votata
in maniera significativa dall’elettorato siciliano. Anche perché il voto di
resistenza sociale è stato in parte mantenuto dai 5stelle del reddito di
cittadinanza, largamente diffuso in Sicilia.

Ai
quali, i 5stelle, verrà cinicamente assegnata da parte del PD la candidatura
alla Presidenza della Regione. In particolare se il centrodestra si presenta compatto.
Hanno già un ottimo allenamento a perdere. E squadra che perde non si cambia.

Accattatevi
u sale, non dico tanto, quello che ci vole.

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