Abbracci, strette di mano, urla e "abbanniate" (incitazioni) per Giuseppe Conte a Ballarò. Il mercato storico di Palermo accoglie con molto calore il leader del M5s
«Dobbiamo chiudere». Così il leader del M5s, Giuseppe Conte, risponde ai cronisti, a Palermo,
che gli hanno chiesto se si raggiungerà l’intesa sulle primarie delle forze progressiste in Sicilia.
Conte ha aggiunto: «Abbiamo tutte le carte in regola per proporre un candidato alla Presidenza della Regione nel percorso che stiamo facendo insieme agli alleati».
La passeggiata di Conte
Per Conte oggi passeggiata nel mercato storico di Palermo che passeggia in un bagno di folla e si ferma di continuo nelle bancarelle. “Sono qui a Ballarò per ascoltare tutti, la popolazione che spesso non viene sentita, quelli che di solito non contano e anche quelli che si trovano in difficoltà economica”, dice Conte.
“Dal voto di domenica mi aspetto che Franco Miceli possa ricevere la legittima e giusta investitura per realizzare un progetto politico di rilancio di questa città. Credo che Palermo non meriti di essere affidata a una coalizione che va da Renzi fino a FdI, molto eterogenea e che non ha un progetto per Palermo: questo da cittadino italiano mi preoccupa”.
«Noi non possiamo girare la testa dall’altra parte – afferma Conte – Una politica che lo fa, soprattutto nei momenti di massima difficoltà economica, è una politica che ha fallito il suo scopo». Gli offrono qualsiasi cosa. E Conte non si tira indietro. Gusta le stigghiola (interiora di agnello alla brace), mangia qualche granfia di polpo bollito, pezzi di formaggio, panelle (frittelle di ceci) e crocchette. Un fruttivendolo gli porge delle ciliegie, lui gradisce. Abbraccia le persone.
Conte poi visita l’ex questura Duomo, spazio abbandonato e preso in mano dal comitato cittadino «Sos Ballarò». Si tratta dell’area dove operava la squadra Catturandi», quel gruppo di poliziotti che si occupò, negli anni ’90 e negli anni 2000, della ricerca dei latitanti mafiosi e che contribuì alla cattura di importanti boss tra i quali Giovanni Brusca, Bernardo Provenzano, Salvatore Lo Piccolo e Gianni Nicchi.
“Un segnale importante di aggregazione, una dimostrazione concreta di attenzione alle esigenze di quartieri più in difficoltà di Palermo: un progetto che va nella direzione giusta – ha detto Conte – Il compito della politica deve essere quello di dare risposte alle esigenze dei cittadini. Qui a Palermo il M5S si impegnerà per queste cose, insieme a Franco Miceli. Perché abbiamo un’idea di programma, un’idea di giustizia sociale, legalità e vicinanza alle persone». Poi il pranzo a Moltivolti, impresa sociale e luogo simbolo dell’integrazione a Palermo.