Milano, 28 set. (askanews) – Il territorio del Vulture rappresenterà l’Italia del vino nel 2026. Il titolo di “Città italiana del vino 2026”, promosso dall’Associazione nazionale città del vino, è stato assegnato a una coalizione di 14 Comuni lucani guidati da Ripacandida e accomunati dalla storia millenaria dell’Aglianico del Vulture. Ne fanno parte Rionero in Vulture, Melfi, Ginestra, Barile, Rapolla, Genzano di Lucania, Atella, Acerenza, Palazzo San Gervasio, Lavello, Forenza, Venosa e Maschito.
La giuria tecnica, composta da accademici, esperti di turismo ed enogastronomia e giornalisti di settore, ha esaminato quattro candidature pervenute da Basilicata, Abruzzo, Sicilia e Veneto. Dopo un confronto approfondito, ha deciso all’unanimità di premiare il progetto lucano, motivando la scelta con la capacità di coniugare tradizione vitivinicola e sviluppo territoriale e con l’ambizione di trasformare il Vulture in un laboratorio nazionale di buone pratiche.
Nel giudizio, la Commissione ha messo in evidenza anche il valore dei dossier presentati, rappresentativi del Nord, Centro e Sud del Paese. La candidatura lucana è stata scelta per l’attenzione alle aree interne, dove ruralità e viticoltura sono considerate strumenti di rigenerazione. Il progetto prevede nuove attività non solo nel 2026, ma anche negli anni successivi, con l’obiettivo di lasciare un patrimonio permanente di esperienze e progettualità.
Il titolo comporta la realizzazione di un programma annuale di eventi culturali, enoturistici, ambientali e sociali per valorizzare il patrimonio materiale e immateriale legato alla vite e al vino. Per i 14 Comuni coinvolti si apre una fase di collaborazione che punta a rafforzare la promozione dei prodotti del Vulture e a stimolare nuove opportunità turistiche.
“Ringrazio i componenti della Commissione per l’attenzione e la professionalità con cui hanno valutato ogni candidatura” dichiara Angelo Radica, presidente dell’Associazione nazionale città del vino, precisando che “il verdetto unanime conferma il valore del progetto e, al tempo stesso, riconosce la qualità e lo spessore dei dossier provenienti da Nord, Centro e Sud Italia”.

