Illimity, la banca del futuro prossimo - QdS

Illimity, la banca del futuro prossimo

Carlo Alberto Tregua

Illimity, la banca del futuro prossimo

martedì 21 Settembre 2021

Passera, un visionario che fa

Ho incontrato Corrado Passera per la terza volta, in occasione di un forum pubblicato il 6 agosto scorso. La prima volta l’ho incontrato nella qualità di amministratore delegato di Poste italiane e insieme sviluppammo il forum pubblicato l’11 novembre del 2000. La seconda, nel 2014. Fin da allora ebbi l’impressione che fosse una persona che vede lontano, ma non fa castelli in aria; realizza progetti che dopo concretizza.

L’ultima creatura, una banca completamente diversa da quelle che conosciamo, Illimity, non esisteva. Passera è partito dall’analisi di mercato di quell’immenso segmento fatto di piccole e medie imprese, le quali, nell’ordine, hanno: a) bisogni di credito insoddisfatti dall’attuale sistema bancario; b) non sono sufficientemente capitalizzate, con la conseguenza che non riescono a sviluppare i loro progetti, anche per mancanza di finanziamenti; c) un andamento negativo, ma un potenziale nascosto e, se rimesse in carreggiata, la potenzialità per esprimere importanti valori.
Partendo da questa analisi, Passera si è accorto che mancava un soggetto che venisse incontro ai bisogni delle categorie prima elencate.

Ovviamente, per potere finanziare le Pmi, c’era la necessità di una raccolta di fondi a monte, cosicché egli si è recato a Londra, ha esposto il suo progetto al mercato chiedendo trecento milioni e raccogliendo invece un miliardo di euro.

Poi ha insediato la nuova Banca nella sede che fu di Amazon a Milano, con un ambiente di duemila metri quadrati in cui oggi lavorano circa settecento persone provenienti dai settori più diversi. Tutti hanno in comune la loro giovane età e la voglia di fare.

In cosa consiste il progetto così realizzato? Nell’interloquire in modo continuo con la piccola o media impresa che ha bisogno di finanziamenti, a cui, oltre il denaro, viene offerta una sorta di cogestione. Per cui vengono messe a disposizione tre figure che seguono l’azienda momento per momento, che ne individuano le criticità e contemporaneamente le potenzialità.
Queste tre figure sono il responsabile per il credito, un manager per l’organizzazione e un tutor per la visione complessiva. La banca non si occupa di retail.

Questa sorta di cogestione ha dato notevoli frutti e ha consentito l’espansione di un ente creditizio totalmente innovativo che non ha sportelli fisici sul territorio, ma molti sportelli digitali che operano in sede.
Cosicché, dalla continua interlocuzione e collaborazione, le imprese sostenute finanziariamente, managerialmente e complessivamente vanno meglio, producono utili, ricchezza tassabile e occupazione.

Passera stima che da qui al 2024 vi sarà un mercato di oltre dieci miliardi e quindi la Banca potrà svilupparsi e ampliarsi per coprire questo mercato, che non viene seguito dal sistema bancario normale.
Il personale proviene da circa duecento aziende; ha competenza propria e altra se la fa sul campo, per cui possiede esperienze. Ma lo sviluppo consente di acquisirne tante altre.

Non sappiamo se altri avevano pensato a un progetto così tratteggiato, almeno non ci risulta. Mentre riteniamo che di strutture come queste ce ne vorrebbero diverse, soprattutto allocate al Sud.

Illimity lavora anche con imprese del Meridione, il cui numero è parecchio inferiore a quello del Nord e del Centro. Questo accade sia perché il tessuto del Sud è asfittico, ma anche perché il mercato meridionale è modesto e comunque più piccolo di quello del Nord.

Il sistema imprenditoriale meridionale e delle isole dovrebbe guardare ai Paesi in via di sviluppo, soprattutto a quelli dell’Africa del Nord e dell’Africa centrale, ma non ha questa potenzialità. Peraltro i ministeri romani, nei loro contatti con quei Paesi, non coinvolgono, se non in modesta misura, il sistema imprenditoriale meridionale.

Il Pnrr, su 230 miliardi a disposizione da qui al 2027, destina al Sud appena 1,3 miliardi, agli Affari regionali il misero importo di 135 milioni, al ministero degli Esteri e della Cooperazione internazionale 1,2 miliardi, e basta. Come si può pensare a creare un ponte fra il Sud, e marcatamente la Sicilia, e i Paesi dell’Africa senza risorse?
Non sembri un argomento lontano da Illimity, perché se non ci sono le imprese non ci sono le banche.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta

Ediservice s.r.l. 95126 Catania - Via Principe Nicola, 22

P.IVA: 01153210875 - Cciaa Catania n. 01153210875


SERVIZIO ABBONAMENTI:
servizioabbonamenti@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/372217

DIREZIONE VENDITE - Pubblicità locale, regionale e nazionale:
direzionevendite@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/388268-095/383691 - Fax 095/7221147

AMMINISTRAZIONE, CLIENTI E FORNITORI
amministrazione@quotidianodisicilia.it
PEC: ediservicesrl@legalmail.it
Tel. 095/7222550- Fax 095/7374001
Change privacy settings
Quotidiano di Sicilia usufruisce dei contributi di cui al D.lgs n. 70/2017