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L’imbroglio dei falsi missili e droni russi

L’imbroglio dei falsi missili e droni russi
Ursula von der Leyen

L’aereo della von der Leyen…

L’aereo della presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, si dice che sia stato “disturbato” dalla Russia sulla sua percorrenza. Si dice anche che missili e droni “russi” abbiano sorvolato la Danimarca. Ovviamente la Russia ha smentito queste notizie, definendole semplicemente false.

A chi deve credere l’opinione pubblica europea e quella italiana in un contesto in cui vi è una carenza di informazioni e/o circolano fake news sulle reti europee e mondiali poiché, non provenendo da fonti certe, non vengono controllate né bilanciate? C’è chi drammatizza questi fatti dicendo che siamo sull’orlo della terza guerra mondiale; c’è chi li smentisce dicendo che sono delle “bufale” e quindi non c’è alcun pericolo.
Anche noi, che andiamo a cercare nei siti, nelle agenzie di stampa e in altre fonti di informazione elementi e indizi che ci portino alla verità, non siamo in condizione di ottenere risposte atte a formarci un quadro nitido.

Qual è la causa di questa confusione, fortuita o voluta, e chi dalla stessa ne trae vantaggi? Non lo sappiamo, però, diceva il “divo” Giulio (Andreotti): “A pensar male degli altri si fa peccato, ma spesso si indovina”.
Perché dovremmo pensar male? Perché alla fine del ragionamento bisogna cercare chi guadagna e chi perde dallo stesso.
Ora, chi guadagna dal mantenere uno stato di confusione nella pubblica opinione europea e italiana? Chi aizza i popoli contro i popoli, chi vuole che le guerre si estendano, mantenendo vive quelle esistenti e, possibilmente, facendone nascere di nuove?

Se continuiamo a percorrere questo filo di ragionamento inesorabilmente arriviamo a: gli industriali delle armi, perché con le guerre aumentano i loro fatturati e utili; i finanzieri, perché dai focolai di guerra e dalle guerre stesse ottengono vantaggi patrimoniali e finanziari; i partiti piccoli e deboli perché così dimostrano di avere voce in capitolo su questioni sulle quali non potrebbero arrivare.

Naturalmente l’elenco non è esaustivo perché altri soggetti potrebbero lucrare da questa situazione.
Cosicché, vi sono stati soggetti non identificati che hanno diffuso per il mondo false informazioni su missili e droni, definendoli russi, o sui disturbi dei sistemi di comunicazione che avrebbe ricevuto l’aereo della von der Leyen. Ma non ci sono state né conferme né smentite, per cui la verità non è emersa e continua a non emergere in quanto, se non è vero che tali disturbi siano di fonte russa, dovremmo sapere da quale fonte provengono.

Non siamo in condizione di approdare alla verità e quindi tutto resta nebuloso, con la conseguenza che cittadine e cittadini non si possono rendere conto di com’è la realtà né, d’altra parte, coloro che fanno informazione, come noi, sono in condizione di fornire delucidazioni.
I Governi dei ventisette Paesi costituenti l’Ue sembrano cani sciolti. Non vi è una conduzione autorevole e adeguata, anche perché la presidenza von der Leyen è frutto di un compromesso fra diverse parti politiche che non hanno linee comuni.

Il Partito popolare europeo, i socialdemocratici, i conservatori, i verdi e altri stanno insieme perché non c’è un’alternativa. Ciò accade perché il Parlamento europeo è eletto senza alcuna lista maggioritaria, per cui la formazione della Commissione è frutto, appunto, di compromessi multipli. Com’è noto, i compromessi non portano mai a conduzioni delle istituzioni ferme e strategiche, bensì deboli, che pensano all’oggi e al domani invece di preparare e realizzare progetti di lungo periodo.
Insomma, in Europa non abbiamo statisti, ma persone di buona volontà e modeste capacità, che continuano a vivere giorno per giorno senza fare decollare il nostro Continente, il quale traccheggia senza progressi in termini sociali, ambientali ed economici.
Per noi, vecchi europeisti, presenti al trattato di Roma del 1957, è una grande pena assistere a questo stato di cose. Non sappiamo se esso muterà, ma lo auguriamo vivamente, per le future generazioni.