L’impegno della Caritas di Patti per supportare i cittadini ucraini - QdS

L’impegno della Caritas di Patti per supportare i cittadini ucraini

L’impegno della Caritas di Patti per supportare i cittadini ucraini

Luca Basilio Bucca  |
sabato 23 Aprile 2022

La raccolta promossa in favore delle popolazioni colpite dalla guerra ha fruttato circa 18 mila euro, ma i fedeli della Diocesi hanno anche dato disponibilità all’accoglienza dei profughi

PATTI (ME) – Anche la Diocesi pattese nelle ultime settimane si è mobilitata per cercare di prestare soccorso alla popolazione ucraina, in guerra dopo l’invasione da parte della Russia.

Raccolti 18mila euro spediti alla Caritas nazionale

Sono stati ottenuti circa diciottomila euro, frutto della raccolta fatta in Diocesi tramite la piattaforma della Caritas locale, soldi spediti direttamente alla Caritas nazionale che, come spiegato al QdS da don Leonardo Maimone, direttore della Caritas diocesana, “farà l’intervento in loco, sia attraverso le Caritas che ci sono nei Paesi confinanti, come Polonia, Romania e altri, sia direttamente in Ucraina”.

Le giornate di raccolta, però non si fermano, infatti, come sottolinea don Maimone, ci sarà un nuovo appuntamento per la raccolta diocesana “in tutte le parrocchie anche la domenica dopo Pasqua, la Domenica in albis”, ovvero nella giornata di domani, 24 aprile.

Per quanto riguarda invece l’accoglienza dei rifugiati in fuga dalla guerra tutto è già pronto, in quanto, spiega il direttore della Caritas pattese, “in Diocesi, sempre attraverso la piattaforma diocesana, è stata registrata la disponibilità di 42 famiglie che hanno la possibilità di accogliere. Poi ci sono venti posti nella struttura della Sacra Famiglia a Patti, dove già ci sono due anziani e una famiglia composta da due adulti e un ragazzo, una trentina di posti ad Acquedolci nella struttura dei Giuseppini, nove posti nel Villaggio della Pace di Galbato a Gioiosa Marea, una trentina a San Marco d’Alunzio e circa quaranta a Gliaca di Piraino, quindi in tutto più di cento posti disponibili oltre a quelli garantiti dalle famiglie”.

L’arrivo dei profughi, però, non è ancora stato programmato

L’arrivo dei profughi, però, non è ancora stato programmato perché, come spiega don Maimone: “Siamo in attesa. Attendiamo direttamente con i voli Caritas in Sicilia 420 persone che dovranno essere distribuite tra le varie realtà diocesane. Per il momento non sono ancora arrivati perché hanno preferito rimanere in Polonia in quanto, se la guerra dovesse finire, per loro sarebbe più facile rientrare in Ucraina da lì anziché dall’Italia”.

Ovviamente, oltre al sostegno materiale, la Chiesa non viene meno neanche al proprio ruolo spirituale. Lo ha fatto in particolare con alcuni momenti di preghiera per la pace. Don Maimone racconta che i momenti di raccoglimento hanno caratterizzato “il Mercoledì delle Ceneri, come è stato indicato dal Papa, e abbiamo organizzato anche altri momenti di preghiera sia a livello diocesano che nelle parrocchie il Giovedì Santo, alla Messa Crismale nella Basilica del Tindari. Sono stati invitati tramite la Caritas e hanno partecipato una quarantina di ucraini che vivono nel nostro territorio, che al termine della celebrazione sono stati incontrati dal vescovo, monsignor Guglielmo Giombanco”.

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