Alcuni interventi sono già stati effettuati, come i lavori di riqualificazione dello stadio, ma è necessario andare avanti con le opere nelle periferie per mettere i giovani in condizione di usufruire degli impianti
MESSINA – Molto lavoro fatto ma tantissima strada ancora da percorrere per fare ordine nei piccoli e grandi impianti sportivi della città.
Per il momento c’è attenzione sulle grandi strutture ma si sta facendo un percorso per mettere in condizione tutti i giovani, anche quelli delle periferie, che non si possono permettere gli alti costi che la pratica sportiva a volte richiede, di esprimere il proprio talento. L’assessore al ramo Massimo Finocchiaro al QdS in un’intervista, aveva espresso soddisfazione per quello che è riuscito a fare in un settore così complesso, ma le polemiche di fine estate con i consiglieri di FdI, Dario Carbone e Libero Gioveni, che evidenziavano alcuni ritardi, hanno riacceso l’attenzione.
Riqualificazione dello stadio Giovanni Celeste
In Commissione consiliare, poi, alcune risposte da parte di Finocchiaro sono arrivate ed è arrivata anche la consegna dei lavori di riqualificazione per oltre un milione di euro dello stadio Giovanni Celeste, lasciato nel degrado per oltre vent’anni, dopo l’attivazione del più grande impianto, il Franco Scoglio, per il quale si sta pensando adesso alla copertura, obiettivo da realizzare per l’Amministrazione entro fine mandato. La ristrutturazione dell’impianto di via Oreto con i fondi dell’Unione europea “NextGenerationEu” dovrebbe essere ultimata nel 2025 e oltre agli incontri di calcio potrà ospitare altri sport, come il rugby. Resteranno i problemi di sicurezza per la tribuna Valeria quindi la capienza complessiva non supererà le 20mila presenze con un manto erboso nuovo, un’importante palestra e la possibilità per giovani e associazioni di trovare spazi nuovi per praticare sport.
Tanti gli interventi di ripristino negli impianti sportivi di Messina
“In questi anni ci siamo ritrovati con molti interventi di ripristino da fare per rendere gli impianti – ha detto Finocchiaro in Commissione – agibili e a norma. PalaTracuzzi, PalaRescifina, abbiamo consegnato i lavori del Celeste e quelli per il PalaMerlino. Già appaltati ci sono il PalaTracuzzi, su cui siamo già intervenuti in inverno per la copertura e gli impianti di illuminazione: l’appalto è di circa 500mila euro. Consegneremo i lavori al PalaMili per un appalto di circa 700mila euro: qui i lavori più importanti saranno quelli della strada d’ingresso. Ma ci saranno anche nuove luci, le tribune, lavori di sistemazione per l’immediata omologazione del campo, spogliatoi e servizi igienici. Per l’impianto Cappuccini stiamo immaginando di partecipare a un bando di Sport e periferie per avere almeno un milione di euro, se ce ne vorranno altri li metteremo noi. Poi c’è la palestra Juvara dove servirà un intervento per le infiltrazioni. Per il PalaRussello la vecchia casa del custode sarà data in comodato d’uso alla Messina Social City per la gestione delle aree esterne e dell’impianto, una presenza costante per controllare che nessuno abbandoni rifiuti o ci siano atti vandalici. Sul campo Bonanno, si faranno alcuni interventi e dopo vedremo se ci saranno società interessate”.
Sugli affidamenti alle società c’è cautela
Sugli affidamenti alle società c’è cautela da parte dell’assessore che parla di esperienze non positive e di un aumento necessario delle tariffe. “Oggi sarei contrario ad affidare visto che c’è un gran numero di associazioni che ha bisogno di impianti. Folle pensare che ci sia un vantaggio costo/benefici. Lo sport per un Comune deve avere valore sociale, non economico. In due o tre impianti in cui abbiamo fatto l’affidamento non ci siamo trovati bene”. Non tutto il territorio ha una presenza omogenea di impianti, manca ad esempio – rilevano alcuni consiglieri – un impianto natatorio nella zona sud.” È una parte di città poco attenzionata – ha ammesso Finocchiaro – si reperiranno delle aree e ci sono tanti progetti. È nostro interesse realizzare la piscina e rispondere alle molte richieste”. Lo sport strumento di inclusione, anche le zone più periferiche devono potere usufruire di strutture.
Gli “impianti di quartiere”
Francesco Giorgio, esperto delle Politiche sportive, introduce un tema di grande rilievo sugli “impianti di quartiere”. “Siamo partiti da un elenco che abbiamo fatto precedentemente, stiamo verificando l’effettiva proprietà del Comune, per poter progettare alcuni interventi. Stiamo lavorando con la Patrimonio Spa per capire se questi impianti, circa 18, possano essere riconsegnati al Comune. Chiamiamoli impiantini di quartiere, ci permetteranno di far giocare ragazzi e adulti a basket, calcio, pallavolo, avvicinandoli allo sport come accadeva quando da piccoli si giocava all’oratorio o nei cortili. Questi sono i luoghi in cui i ragazzi giocano con le loro regole e imparano anche a stare insieme. Credo che questo intervento sarà importante per la città, a completamento dei lavori sugli impianti sportivi più grandi. Negli anni scorsi, la dotazione per la manutenzione degli impianti era di appena 34mila euro, adesso si può usfruire di più risorse”.