Dissesto idrogeologico, passo avanti per la diga di Bolo, sul fiume Troina - QdS

Dissesto idrogeologico, passo avanti per la diga di Bolo, sul fiume Troina

Dissesto idrogeologico, passo avanti per la diga di Bolo, sul fiume Troina

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domenica 20 Dicembre 2020

Approvato il finanziamento dello studio sul sistema idrico (proposto dall’Autorità regionale di bacino) che servirà a calcolare la capienza massima dell’infrastruttura della zona nebroidea.

Nuovo passo avanti verso la realizzazione della diga di Bolo, invaso sul fiume Troina e destinato a servire i territori delle province di Catania, Enna e Messina. Il governo Musumeci ha, infatti, approvato il finanziamento dello studio sul sistema idrico (proposto dall’Autorità regionale di bacino) che servirà a calcolare la capienza massima dell’infrastruttura della zona nebroidea. Si tratta di un passaggio indispensabile per poter avviare un’interlocuzione con il ministero competente e ottenere così il finanziamento del progetto esecutivo.

«Dopo mezzo secolo, la realizzazione della diga di Bolo – sottolinea il presidente della Regione Nello Musumeci  – prende forma. Un’opera di civiltà necessaria per la Sicilia centro-orientale che, oltre a garantire acqua potabile ai Comuni a valle, permetterà di irrigare i terreni in alta quota, dando un’ulteriore spinta all’agricoltura».

A essere interessate le zone dell’alto Simeto, della Piana di Catania e della Valle del Salso, per una superficie irrigua di circa ventimila ettari.

Dopo il via libera all’opera arrivato dal governo Musumeci il 27 novembre scorso, l’Autorità regionale di bacino ha acquisito la documentazione sul progetto della diga di Bolo già disponibile presso il Consorzio di bonifica della Sicilia orientale. Data la storia pluridecennale dell’opera, esisteva già uno schema di progetto esecutivo che, però, dovrà essere aggiornato. Da qui la necessità di uno studio che tenga conto dell’attuale situazione del sistema idrico siciliano, inclusi invasi come Ancipa, Ponte Barca e Lentini, delle esigenze ambientali per tutelare i corsi d’acqua e dei cambiamenti climatici avvenuti negli ultimi decenni.

Tutti questi dati permetteranno di stabilire quale potrà essere il volume massimo di acqua che si potrà accumulare nella diga di Bolo e, di conseguenza, calcolare le dimensioni complessive dell’infrastruttura e le somme necessarie alla realizzazione.

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