Una raccolta che vuole solo far conoscere alcune storie imprenditoriali che meritano di essere conosciute per il loro significato
“Imprenditori e Samurai” è una raccolta di profili imprenditoriali che attraversa diversi settori manifatturieri e diverse regioni della nostra Italia, non pretende certamente di essere rappresentativa di tutto il mondo imprenditoriale che conta più 98.000 imprese, ma vuole solo far conoscere alcune storie imprenditoriali che meritano di essere conosciute per il loro significato.
Una citazione rappresenta bene lo spirito con cui leggere questo libro e le testimonianze raccolte.
“Non chiederti chi ti darà un lavoro, ma prova a pensare quanti posti di lavoro sarai in grado di offrire”. (Anonimo)
I nostri imprenditori sono figure multiformi che potrebbero ricoprire il ruolo di ministri plenipotenziari (Massimo Pavin di Sirmax); antropologi (Emilio Leo del lanificio Leo); esperti di geopolitica delle materie prime (Mauro Fanin di Cereal Docks); principi rinascimentali in camice bianco che cavalcano un tornio a controllo numerico (Paradisi di Jesi); demografi (Luca Tomasi di Inglesina), ricercatori con uno stuolo di brevetti del comparto biomedicale (Lucio e Andrea Gibertoni della Redax); filosofi di scuola spinoziana capaci di pronunciare orazioni civili degne di Tina Anselmi che dialogano con i più grandi designer del pianeta (Francesca Masiero di Pba), gastronomi (Callipo).
E si potrebbe andare avanti, individuando una sensibilità, un’attitudine, un talento, un’intuizione, una visione, un’idea che hanno trasformato aziendine lombarde, venete, emiliane, marchigiane, calabresi e siciliane in piccole multinazionali (Stefania Triva di Copan o Iginio Liberali con la Luve di Uboldo). I talenti che emergono sono tanti e diversificati. Ma vi è un filo rosso che li tiene uniti ed è il coraggio.
Le storie che raccontiamo sono una traccia per quanto piccola di quali e quante metamorfosi sia capace quell’organismo multicellulare chiamato impresa. Multicellulare perché l’imprenditore non è più solo il garante del successo dell’impresa, ma piuttosto il primus inter pares di una comunità di uomini e donne (Paride Saleri di Omb) capaci di raggiungere traguardi che molto spesso sorprendono gli stessi attori di queste performance (Tonino Dominici di BoxMarche).
Come se ogni imprenditore realizzato, con l’aiuto determinante dei suoi collaboratori, l’avvio dell’impresa si trasfigurasse in un samurai che trasferisce all’azienda, e quindi alla comunità, il fuoco della sua conoscenza, della passione nel saper fare, nel saper innovare e nel saper essere utili al proprio ecosistema, e soprattutto trasferendo il proprio coraggio di osare.
Non è un caso che alcune delle qualità morali del bushido, il codice di comportamento del guerriero nipponico – come si può constatare dalle storie che raccontiamo – siano la cosa che si avvicina di più all’idea tipo dell’imprenditore: autodisciplina, frugalità, capacità di sacrificio, lealtà, senso di giustizia, etica e solidarietà .