Il racconto di tre imprenditori siciliani che hanno reinventato sé stessi per provare ad uscire dalla crisi economica causata dalla pandemia
Il cambiamento determinato dall’emergenza sanitaria globale ha modificato, irreversibilmente, le abitudini di vita e di consumo di imprese e famiglie.
Da queste considerazioni nasce la consapevolezza che sia adesso il momento di agire per garantire la tenuta del sistema produttivo siciliano ridisegnando nuove strategie per la costruzione condivisa di un futuro possibile.
Per questo motivo, nonostante il periodo buio, uno dei più neri dal punto di vista economico, oltre che socio-sanitario, nella storia dell’Umanità, c’è anche chi è riuscito, con molte fatiche e sacrifici, a tirar fuori delle idee vincenti creando realtà uniche nel proprio genere, destinate a far parlare di sé proprio in virtù di questa unicità.
Alcuni, infatti, hanno considerato il lockdown come un’occasione di crescita personale e professionale che ha originato nuovi progetti grazie ai quali si è evidenziata una grande capacità di resilienza.
Noi abbiamo individuato alcune realtà interessanti che hanno trovato alcuni metodi alternativi per cercare di fronteggiare l’attuale crisi re-inventando sé stesse attraverso nuove attività, come l’e-commerce e il franchising, che, sicuramente, sono destinate ad affiancare quelle principali anche quando l’emergenza pandemica sarà conclusa.
Casaleni Natural Bio
“Casaleni Natural Bio” è il primo franchising dedicato alla produzione agricola bio certificata creato nella Valle dell’Halaesa ai confini del Parco dei Nebrodi, tra la provincia di Palermo e quella della città dello Stretto che ha visto la luce lo scorso 7 dicembre 2020, in piena emergenza pandemica.
Il giovane imprenditore Placido Salamone, 38 anni, ultimo rampollo dei Baroni di Casaleni, dopo un periodo di formazione presso prestigiose aziende toscane e napoletane, ha deciso di scommettere sulla sua terra d’origine.
“Imprenditori non si nasce ma si diventa con una buona dose di umiltà, coraggio, studio, ricerca, passione, rischi e opportunità che nascono dalla crisi.-spiega Placido Salamone–. Mantenendo alta l’asticella della qualità e dell’originalità dell’offerta, ho deciso di investire nei valori della terra, dell’autenticità, sotto il segno dell’innovazione e della sostenibilità. Con Casaleni Natural Bio- continua– si parte dal rispetto della biodiversità dei territori, come quello della Valle dell’Halaesa e della valorizzazione delle sue eccellenze agroalimentari per rispondere alla ricerca sempre più ampia da parte dei consumatori, di cibi sani, biologici, a filiera corta e coltivati in modo affidabile ed etico.Casaleni Natural Bio”, va oltre lo store. Intende rappresentare, infatti, lo stile di vita di un consumatore socialmente consapevole e responsabile del benessere proprio e della propria famiglia che, con il gesto semplice dell’acquisto, diventa “alleato” della tutela del patrimonio di biodiversità”.
I prodotti“Casaleni Natural Bio” arrivano direttamente a casa in un click, grazie alla piattaforma commerciale, app FoodBarrio, scaricabile da qualsiasi cellulare, dove si trovano tutti i prodotti dell’azienda.
Joseph Micieli
Anche per lo chef Joseph Micieli, patron dei ristoranti Scjabica – Cuoco Pescatore e Cucina Costiera, entrambi a Punta Secca, in provincia di Ragusa, sembra che la “clausura forzata” sia stata foriera di tante interessanti novità culminate nella realizzazione di un progetto che aveva da tempo nel cassetto.
Il giovane chef, conosciuto anche dal grande pubblico per la sua presenza in più stagioni nel format televisivo della Rai “La Prova del Cuoco” ha, infatti,“approfittato” del lockdown per dare vita al suo progetto di ricerca che lo ha condotto alla creazione di una linea di12 referenze di prodotti a sua firma in grado di rappresentarne in pieno la filosofia gastronomica. Sono stati mesi, quelli trascorsi, in cui lo chef di Punta Secca ha lavorato senza sosta per dare un senso e un significato a questo lockdown che ha profondamente colpito attività commerciali in genere e la ristorazione in particolare.
“La lezione più grande di questa pandemia è l’attenzione allo spreco, nella vita quotidiana, nei conti economici, nella materia prima. Dando il via a questo progetto, i giorni non sono stati più interminabili, anzi, addirittura, ho dovuto fare una corsa contro il tempo per consentire la nascita di questa nuova linea a cui ho dato il mio nome perché racconta di me e della mia visione della cucina, della ristorazione, del mangiare bene e sano e del cibo che deve essere anche goloso e verace. Sarà un valore aggiunto che mi consentirà di arrivare ‘dentro’ le case dei clienti. Ecco perché ho pensato a una linea specifica in grado di rievocare anche in casa il gusto dei piatti della memoria” racconta chef Micieli. La linea di prodotti è acquistabile attraverso il sito che porta il nome dello chef.
Il Giardino di Lipari
Anche a Lipari, preziosa isola delle Eolie, a qualche minuto di aliscafo da Messina, dopo sette anni di attività, nel locale dell’artista Luca Cutrufelli si respira aria nuova. E’ l’aria del rinnovamento e della nascita di nuovi accordi con aziende ecosostenibili e orientate al green ma anche di una nuova linea di prodotti in grado di rappresentare e valorizzare la storia della Sicilia che saranno acquistabili online oltre che in un apposito corner shop con il marchio “Il Giardino”
Era il 2014 quando Luca Cutrufelli, messinese classe 1982 si accorse di un agrumeto abbandonato, incastonato in una corte nascosta tra le mura del centro di Lipari. Qui, in un luogo in totale stato di abbandono è riuscito a creare “Il Giardino di Lipari”. Coniugando le proprie due anime, quella da ingegnere edile e quella di artista , capace nel corso della sua carriera di numerose mostre personali in Europa, tra le quali una a Parigi, dove vive in inverno, Cutrufelli ha creato una vera e propria oasi di mille metri quadri tra case e palazzine. Oggi, in piena pandemia, con lo stesso entusiasmo e coraggio di allora, il giovane imprenditore ha deciso di rinnovare il locale e di creare una nuova linea di prodotti da vendere dal sito aziendale.
“Ho voluto ricreare un’atmosfera ancorata alle origini siciliane, ma dal respiro internazionale sia dal punto di vista gastronomico che musicale e artisctico – spiega Cutrufelli – Non a caso amo circondarmi di oggetti di riuso accostati a pezzi di design, tutti connessi al territorio, innestati in un ambiente glamour che quest’anno sarà rinnovato. Ma non è tutto . Stiamo creando uno shop, sia fisico che on line, con prodotti in gran parte caratterizzati dai sapori del nostro agrumeto. Dal distillato alla confettura, passando per il sugo: tutto sarà all’aroma di mandarino. L’obiettivo è quello di far vivere per tutto l’anno, e dunque non solo d’estate, Il Giardino di Lipari. E per farlo è stata realizzata una linea di prodotti ispirati all’anima stessa del giardino, i suoi 25 alberi di mandarino. Il primo prodotto sarà un distillato realizzato ad hoc dall’azienda siciliana Giovi. Ma saranno realizzate anche delle conserve, tramite la collaborazione con la Trimarchi di Villa Marchese e il tutto sarà acquistabile attraverso il nostro sito per portare ì sapori di questa magnifica isola direttamente nelle case di chi li vorrà assaggiare ” conclude.
Manuela Zanni