Nel 2021 +1,8% di imprenditori immigrati, in aumento soprattutto l’Est Europa. Nel decennio 2011-2021 la Sicilia ha visto una crescita del 20%, inferiore alla media nazionale
La crisi del mondo imprenditoriale dovuta alla pandemia da Covid-19 non ha frenato l’aumento degli imprenditori immigrati sul suolo italiano, un trend che negli ultimi dieci anni si è pienamente consolidato mostrando una crescita importante da Nord a Sud, Sicilia compresa: dal 2011 l’isola ha visto un aumento di imprenditori stranieri superiore al 20%. La Fondazione Leone Moressa, istituto di ricerca creato e sostenuto dalla Cgia di Mestre, ha analizzato e fotografato la situazione al 31 dicembre 2021, osservando la presenza di imprenditori nati all’estero e le dinamiche in corso nell’ultimo anno e negli ultimi dieci.
753 mila imprenditori
Nel 2021 gli imprenditori nati all’estero sono 753.064, pari al 10% del totale. Volgendo lo sguardo agli ultimi dieci anni, appare evidente la differenza tra nati in Italia (-8,6%) e nati all’estero (+31,6%). Anche nel 2021, nonostante il protrarsi dell’emergenza sanitaria, il numero è aumentato (+1,8%), mentre quello dei nati in Italia è rimasto invariato. La Cina si conferma il primo paese (76.417 imprenditori), in lievissima crescita rispetto all’anno precedente (+0,7%). Al secondo posto la Romania anch’essa con più di 70 mila imprenditori (75.395), seguita dal Marocco che chiude il podio con 69.530 imprenditori. Nell’ultimo anno gli aumenti più significativi si sono registrati tra le comunità dell’Est Europa: Romania (+2,6%), Albania (+7,2%), Moldavia (+10,7%), Ucraina (+6,6%). In crescita anche Pakistan (+5,2%) e Nigeria (+3,7%), rallenta invece il Bangladesh (-0,3%), che negli ultimi dieci anni aveva registrato un raddoppio dei propri imprenditori.
In Sicilia
La presenza degli imprenditori immigrati è più forte al Centro-Nord, ma anche la Sicilia ha visto incrementare i numeri nel decennio 2011-2021. Sono 30.711 gli imprenditori stranieri nell’isola al 31 dicembre 2021, con un’incidenza sul totale del 6,2% che rappresenta uno dei dati più bassi in Italia (solo Puglia, Sardegna, Basilicata e Valle d’Aosta hanno un’incidenza inferiore). Negli ultimi 10 anni l’incremento degli imprenditori stranieri in Sicilia è stato pari al 20,5%, dunque inferiore rispetto alla media nazionale del +31,6%; tra il 2020 e il 2021 invece la variazione è stata del +2,4% e in questo caso è superiore alla media italiana che ha avuto un incremento dell’1,8%. Secondo i ricercatori della fondazione, “la crescita dell’imprenditoria immigrata non è più una sorpresa. Nonostante la pandemia, negli ultimi due anni prosegue il trend, tanto che gli imprenditori nati all’estero sono ormai un decimo del totale. Si tratta di un fenomeno con luci e ombre, ma anche di una sfida per il nostro Paese, da non sottovalutare nella prospettiva di ripresa economica”. I dati delle province e nel resto d’Italia. CONTINUA A LEGGERE
I dati delle province
Nessuna delle nove province siciliane figura nella top 10 delle province con il maggior numero di imprenditori stranieri. Le 30.711 presenze sul territorio regionale sono così suddivise: Palermo 6.758, Catania 5.383, Messina 4.345, Agrigento 3.778, Trapani 3.024, Ragusa 2.916, Siracusa 2.218, Caltanissetta 1.476, Enna 813. Se quella di Palermo è quindi la provincia con il maggior numero assoluto di imprenditori stranieri, alla provincia di Agrigento va il primo posto per quanto riguarda l’incidenza sul totale (8,4%). Per quanto riguarda il confronto 2011-2021, Trapani è stato il territorio con il maggiore incremento di presenze imprenditoriali non italiane: una crescita del 52,5% in dieci anni e del 7,3% tra il 2020 e il 2021. In ultima posizione Enna, con una crescita decennale del 4,8%; nell’ultimo anno invece sono aumentati soltanto dello 0,4% gli imprenditori stranieri a Palermo e dintorni.
Nel resto d’Italia
La prima regione per numero di imprenditori stranieri è la Lombardia, con poco meno di 160 mila unità (oltre un quinto del totale nazionale). In questo caso, la componente immigrata rappresenta l’11,7% dell’imprenditoria complessiva. La seconda regione è il Lazio, con oltre 85 mila imprenditori. Seguono poi tre regioni con oltre 60 mila imprenditori stranieri: Toscana, Emilia-Romagna e Veneto. L’incidenza maggiore si registra in Liguria (13,2%), Lazio e Toscana (entrambe a 12,9%) e generalmente è superiore alla media nelle regioni del Centro-Nord. Nell’ultimo anno gli imprenditori immigrati sono aumentati in quasi tutte le regioni ad eccezione del Lazio, e ben 9 regioni hanno registrato incrementi maggiori del 3%. La crescita maggiore si è registrata in Trentino-Alto Adige (+5,7%). A livello provinciale, in termini assoluti le concentrazioni più importanti di imprenditori immigrati sono nelle grandi città: Milano, Roma, Torino e Napoli. Se invece consideriamo l’incidenza sul totale imprenditori, il picco massimo si raggiunge a Prato, dove il 24,8% degli imprenditori è nato all’estero. Altre tre province segnano un valore al di sopra del 15%: Trieste, Imperia e Milano.
Distribuzione per settori
Il settore con più imprenditori nati all’estero è il Commercio, con oltre 240 mila imprenditori (32,1% del totale). Seguono Servizi e Costruzioni, rispettivamente col 23,6% e il 22,0% del totale. Per quanto riguarda l’incidenza dei nati all’estero per settore, i valori massimi si registrano nelle Costruzioni (16,5%), nel Commercio (13,5%) e nella Ristorazione (12,4%). Nell’ultimo anno sono aumentati tutti i settori ad eccezione del Commercio; l’incremento maggiore si è registrato in Agricoltura e Costruzioni, con oltre il 4%.