Impresa sociale, bando da 16 milioni per under 35 - QdS

Impresa sociale, bando da 16 milioni per under 35

Francesco Torre

Impresa sociale, bando da 16 milioni per under 35

mercoledì 17 Aprile 2019

PALERMO – Ancora occasioni per gli under 35. Dopo i bandi per il settore culturale di Siae, ecco “Fermenti”, l’avviso pubblico del Dipartimento per le Politiche giovanili ed il Servizio civile universale (Presidenza del Consiglio dei ministri), presentato lo scorso 30 marzo a Cinecittà dal sottosegretario Vincenzo Spadafora e dal vice premier Luigi Di Maio. Stavolta in ballo ci sono ben 16 milioni di euro per finanziare iniziative di imprenditorialità giovanile di natura sociale e coesiva che migliorino le condizioni di vita dei giovani e della collettività.

Un obiettivo a dire la verità un po’ fumoso, così come poco indicativo dal punto di vista pratico risulta in buona parte il testo del bando, secondo cui la linea di credito (contributi a fondo perduto del 100%) servirà ad incentivare lo sviluppo di progetti a carattere locale e/o nazionale capaci di esplorare le sfide sociali fondamentali per i giovani e generare nuove possibilità e soluzioni a problemi e priorità che impattano sulla comunità.

Come si tradurrà ciò nel concreto è difficile ipotizzarlo, ma comunque la dotazione economica è importante, il segmento dello sviluppo di impresa sociale è, appunto, “in fermento”, e il bando individua pure cinque sfide decisive come argomenti chiave su cui imbastire un progetto: uguaglianza per tutti i generi; inclusione e partecipazione; formazione e cultura; spazi, ambiente e territorio; autonomia, welfare, benessere e salute.

Due le “categorie” che possono presentare istanza: gruppi informali di giovani tra i 18 e i 35 (minimo 3, massimo 5), che in presenza di un contributi si costituiranno come enti del terzo settore; associazioni temporanee di scopo tra un massimo di tre organizzazioni già esistenti e operative con un direttivo composto a maggioranza da under 35.

Per il primo raggruppamento sono previsti 4,5 milioni di euro, e contributi da un minimo di 30.000 a un massimo di 100.000 euro. Per le Ats 10 milioni di euro e contributi da un minimo di 100.000 a un massimo di 450.000. Previsto anche un bonus per i progetti sinergici, vera novità nel meccanismo del bando, che prevede un surplus del 10% sul contributo per i partenariati che nasceranno dopo la graduatoria preliminare dei progetti ammessi. Obbligatorio per tutti, comunque, l’impiego di under 35 per lo svolgimento dei progetti esecutivi, per un minimo del 70% sul totale del personale necessario.

Il bando scade il 3 giugno 2019 alle ore 14.00. Per partecipare è possibile effettuare il download del regolamento e degli allegati sul sito internet www.fermenti.gov.it .Tutte le istanze verranno valutate da apposita commissione secondo i requisiti di partecipazione e la griglia di punteggio presente nell’avviso. Ad una graduatoria preliminare dei progetti ammessi a contributo seguirà una fase di sviluppo dei progetti esecutivi, nella quale il Dipartimento renderà disponibili a titolo gratuito servizi di accompagnamento, incubazione e partenariato.

Alla fine di questo percorso e comunque entro 60 giorni dalla pubblicazione della graduatoria preliminare gli ammessi saranno tenuti a presentare una richiesta di finanziamento. Se in posto utile nella graduatoria finale, ci saranno poi 18 mesi per la realizzazione di tutte le attività.
Insomma, un’opportunità da non sottovalutare, soprattutto per chi ha già dimestichezza con nozioni come business plan e project financing. Una pecca che questo bando condivide, per esempio, con quelli di Sviluppo Italia: rivolti a un target di utenti che sconosce o conosce poco mercato del lavoro e meccanismi di approvvigionamento di fondi pubblici, piuttosto che semplificare per lasciare emergere il valore dell’idea finiscono per eccedere in tecnicismi e pretendere studi avanzati che metterebbero in crisi le aziende consolidate. è anche per questo che, a conti fatti, la misura “Resto al Sud” si è rivelata un flop. Sperando che “Fermenti” non faccia la stessa fine.

Francesco Torre

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