Agricoltura

Imprese agricole siciliane fedeli alle assicurazioni

CATANIA – I cambiamenti climatici stanno portando una maggiore incidenza dei danni di natura climatica e sanitaria in agricoltura, che uniti alla crisi internazionale del mercato, costringono gli agricoltori a ottimizzare la gestione del rischio in azienda.

Ne sono sempre più consapevoli gli agricoltori siciliani che decidono di adottare strumenti di prevenzione contro i rischi climatici ed economico finanziari che potrebbero abbattersi sulle loro imprese.

Secondo un’indagine condotta da Ismea su un panel di 500 intervistati con valori assicurati maggiori di 300 mila euro, infatti, la Sicilia ha la più alta percentuale di aziende agricole dichiaratesi “fedeli” allo strumento assicurativo. In controtendenza è solamente l’11,1 per cento delle imprese agricole siciliane, che risulta non essere assicurato.

Dal rapporto di Ismea, inoltre, è evidente come alla base della scelta di sottoscrivere un contratto assicurativo, per l’87,5 per cento degli imprenditori siciliani c’è la corretta convinzione che sia uno strumento utile per evitare situazioni di grave difficoltà economica in futuro. Rimane solo una piccola percentuale (12,5 per cento) che denota un atteggiamento di carattere opportunistico, motivando il ricorso alle polizze unicamente per la ricezione del contributo pubblico fino al 70 per cento sul premio assicurativo.

Grazie a questa linea di pensiero, gli imprenditori agricoli siciliani si annoverano tra i meno “furbi” (furbi con accezione negativa, ndr) d’Italia, possibilmente anche per il grande rilievo che lo strumento assicurativo ha nei confronti delle colture arboree di agrumi, tra le più diffuse nel territorio siciliano.

Quest’ulteriore primato non è così scontato in altre regioni italiane. Ad esempio, il 38,5 per cento degli imprenditori agricoli abruzzesi sottoscrive una polizza assicurativa solo per poter ricevere il contributo pubblico, mentre il 23 per cento per via dei frequenti risarcimenti che spesso sono anche abbastanza ingenti.

A confermare l’onestà con cui gli agricoltori siculi si approcciano alle assicurazioni è la loro risposta alla domanda di Ismea “Sottoscriverebbe polizze agevolate se venisse eliminato il contributo sul premio?”: il 67 per cento la sottoscriverebbe lo stesso, mentre il 22,2 per cento no.

Per i pochi siciliani che ancora non hanno assicurato la propria azienda gravano gli alti costi delle polizze che nella maggior parte dei casi siciliani (77,8 per cento) sono superiori dei risarcimenti ricevuti. Quanto alle forme di assicurazione preferite dai siciliani, sicuramente non c’è il ricorso a quelle più innovative. Per esempio, i fondi di mutualizzazione sono completamente sconosciuti dagli agricoltori siciliani. Al contrario, gli imprenditori dell’Isola, per rendere più appetibili le assicurazioni agricole alle varie aziende che ancora non hanno sottoscritto una polizza, hanno chiamato a gran voce la reintroduzione delle agevolazioni monorischio (35,7 per cento). Altre soluzioni potrebbero essere quella di migliorare le conoscenze dei costi anche attraverso dei preventivi on-line (21,4 per cento) oppure semplificare e aumentare la trasparenza dei contratti assicurativi (21,4 per cento).