In arrivo 35 milioni per le imprese artigiane siciliane - QdS

In arrivo 35 milioni per le imprese artigiane siciliane

Pietro Vultaggio

In arrivo 35 milioni per le imprese artigiane siciliane

giovedì 06 Febbraio 2020

Sunseri, Foti e Varrica (Movimento 5 stelle): “Conte ha assicurato di sbloccare queste risorse entro tre mesi”. L’epilogo di una vicenda che dal 2012 ha sottratto oltre 200 milioni di euro alle imprese dell’Isola

PALERMO – Le imprese artigiane siciliane non sono sole, sono previsti infatti trentacinque milioni di euro l’anno in sblocco dal governo attuale e immessi nelle casse per investimenti e contributi. “Daremo una risposta ad una vicenda che dal 2012 ha sottratto alle imprese dell’Isola oltre 200 milioni di euro, trattenuti a livello nazionale per una vacatio normativa. Il governo Conte, in linea con quanto da noi richiesto ai vari livelli istituzionali, ha assunto l’impegno di sbloccare queste risorse entro tre mesi”, a dichiararlo sono i deputati regionali del Movimento 5 Stelle Luigi Sunseri e Angela Foti e il deputato nazionale Adriano Varrica, a proposito dell’impegno delle istituzioni di completare l’iter per il trasferimento delle competenze alla Regione e consentire la ripartizione di circa 35 milioni di euro all’anno agli artigiani e ai piccoli imprenditori siciliani.

“In questi anni – commentano i deputati del Movimento – abbiamo incalzato governo regionale e nazionale a trovare una soluzione su questa annosa vicenda. Abbiamo trovato positive sponde nel governo attuale e adesso ci accerteremo che l’impegno venga mantenuto. Si tratta di una risposta concreta e dovuta – concludono – che darà ristoro alle aziende e all’economia dell’Isola”. Sulla vicenda abbiamo sentito i vertici di Confartigianato Sicilia: “Noi, in quanto rappresentanti naturali degli interessi e di erogazione di servizi all’artigianato e alle piccole imprese, plaudiamo al Movimento 5 stelle per l’impegno che hanno speso con il governo, facendo pressione per sbloccare la partita del trasferimento alla Regione delle funzioni statali concernenti gli incentivi alle imprese”.

Al Sistema Confartigianato siciliano aderiscono circa 15.000 imprese, suddivise tra le varie attività economiche che spaziano dall’edilizia alla meccanica, ai trasporti, all’impiantistica, al legno, ai servizi alla persona, alla comunicazione. La mission è quella di aggregare un gran numero di soggetti che da soli non avrebbero voce. Quando a promuovere l’artigianato è anche la politica, allora questo rappresenta un concreto aiuto per le imprese che non stanno attraversando, di certo, un momento positivo. “Speriamo adesso – dicono i vertici regionali della federazione degli artigiani – che il governo nazionale sblocchi al più presto le somme, ma confidiamo anche in un rapido lavoro della Regione Sicilia che dovrà poi, attraverso i propri assessorati, mettere in piedi tutti gli atti amministrativi necessari a far beneficiare le imprese di queste cifre. Ci auguriamo – concludono – che il Movimento 5 stelle segua da vicino tutta la partita e noi di Confartigianato lavoreremo per un monitoraggio costante di tutti i passaggi, fino all’erogazione delle somme”.

Questo è un momento in cui sicuramente occorre una maggiore attenzione da parte della politica per favorire lo sviluppo dell’artigianato in Sicilia. “Esiste e non possiamo non tenerne conto – ha dichiarato qualche mese fa lo stesso Giuseppe Pezzati presidente di Confartigianato Imprese Sicilia -, una forte difficoltà da parte delle imprese, il superamento della quale richiede specifiche politiche di accompagnamento sia a livello nazionale che a livello locale per ridurre progressivamente ostacoli e divari tra nord e sud del Paese”. Il corretto ruolo dei soggetti pubblici gioca un ruolo fondamentale per allinearsi ai grandi paesi europei e sulla capacità di finanziare le startup. “Per riuscire ad aiutare i nostri artigiani – continua Pezzati – ed avere dati sempre più positivi sulla natalità delle attività, occorre sviluppare una politica di interventi che pensi innanzitutto al piccolo, come vuole l’Europa nello ‘Small business act’”.

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