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In Polesine nuova annata no per le pere, cresce superficie mele

In Polesine nuova annata no per le pere, cresce superficie mele

A livello nazionale quantità pere in calo del 24,7% sul 2024

Roma, 17 set. (askanews) – Ennesima annata no delle pere in Polesine, mentre le mele godono di buona salute e mettono la freccia. Crescono, infatti, le superfici coltivate a Gala e Golden, che arrivano a 472 ettari, con un aumento del 7,3% rispetto all’anno precedente, che consente il sorpasso sulle pere, che perdono il 17,7 %di terreno e scendono a 391 ettari.

Per le pere, storica coltura polesana, prosegue la serie negativa iniziata da alcuni anni tra cambiamenti climatici, fitopatie e cimice asiatica. Un fenomeno che riguarda tutto il Veneto e l’Italia, dato che i dati di Prognosfruit, la rassegna europea di riferimento per il settore, segnalano per il comparto italiano un calo quantitativo del 24,7% rispetto al 2024 e una situazione drammatica in tutto il Nord Italia, dove si concentra il 64% degli attuali 21.000 ettari coltivati.

“Purtroppo la coltivazione delle pere, dal punto di vista agronomico,è sempre più complessa – conferma Giustiliano Bellini, presidente del settore frutticolo di Confagricoltura Rovigo – Le problematiche sono tante, ma quelle che pesano di più in maniera negativa sono l’alternaria, grave malattia fungina che causa marciumi sui frutti e danni alle foglie, e la cimice asiatica, che quest’anno ha visto una recrudescenza rispetto all’anno scorso e gravi danni soprattutto per chi non ha messo reti di protezione. Perciò molte aziende hanno convertito a mele, che stanno vivendo un trend positivo, parte della superficie che prima era destinata a pere”.

Tutt’altra musica per quanto riguarda le mele. “Il comparto va meglio anche grazie ad una congiuntura favorevole – dice Bellini – La Polonia, che è il primo produttore europeo, negli ultimi anni ha riscontrato parecchie problematiche: dal meteo avverso alla mancanza di manodopera alla qualità non eccelsa. Non c’è stata, perciò, eccedenza di frutti sul mercato e la richiesta si è mantenuta alta, con prezzi soddisfacenti”.

Le mele, secondo i dati riguardanti il 2024 di Veneto Agricoltura, comandano ora la classifica per superfici coltivate a frutteto in Polesine con 472 ettari, seguite dalle pere con 391 ettari. Più distanziati i kiwi con 175 ettari, le susine con 59, le pesche con 38.