Roma, 1 ott. (askanews) – L’insetto killer del castagno, il cinipide galligeno, azzera il raccolta di castagne in Puglia, nell’area vocata del Gargano. E’ quanto emerge dal monitoraggio effettuato dalla Coldiretti Puglia, che stima il crollo della produzione di castagne anche fino al 90%.
Il Dryocosmus kuriphilus originario della Cina, il cinipide del castagno, è un insetto fitofago altamente dannoso per gli alberi di castagno, noto per la formazione di galle e il rapido deperimento delle piante infette. All’attacco del cinipide, si aggiunge la peronospora del castagno, la bruciatura fogliare, che fa cadere le foglie ma anche i ricci, rendendo nullo il raccolto.
Contro questa minaccia è stata avviata una capillare guerra biologica, così come la difesa contro il mal dell’inchiostro. Nelle aree vocate in Puglia come Vico del Gargano, Carpino, Ischitella e Cagnano, nel basso Salento tra Supersano, Alessano e ai Paduli, sulla Murgia, i castagneti sono stati strappati a fatica ai virus alieni e al mal dell’inchiostro ma, sottolinea la Coldiretti, siamo lontani dai fasti produttivi del passato: nel 1911 la produzione di castagne ammontava a 829 milioni di chili, ma ancora dieci anni fa era pari a 55 milioni di chili.
Il rischio, sottolinea Coldiretti Puglia, è quello di trovarsi nel piatto, senza saperlo, castagne straniere provenienti soprattutto da Portogallo, Turchia, Spagna e dalla Grecia, spesso spacciate per italiane, con forti ripercussioni sui prezzi corrisposti ai produttori. Da qui la richiesta di Coldiretti di assicurare più controlli sull’origine delle castagne messe in vendita in Italia per evitare che diventino tutte tricolori.

