Nel 2022 sono poco più di 4 mila le medie imprese italiane e da sole rappresentano il 16% del fatturato dell’industria manifatturiera italiana, il15% del suo valore aggiunto, il 14% delle esportazioni e il 13% degli occupati totali. Si distinguono come eccellenze del made in Italy, oggi alle prese con un contesto competitivo particolarmente sfidante. È quanto emerge dal XXIII Rapporto annuale e dal report “La competitività delle medie imprese tra percezione dei rischi e strategie di innovazione” realizzati dall’Area Studi di Mediobanca, dal Centro Studi Tagliacarne e da Unioncamere. Scopriamo adesso qual è la situazione delle medie imprese in Sicilia nel periodo preso in esame.
Concentrandoci per il momento sul Meridione d’Italia, in Sicilia, nel 2022, le medie imprese sono 51, di meno rispetto alle 172 della Campania e alle 84 della Puglia, anche se i numeri più bassi appartengono alla Basilicata, con 20 aziende e alla Calabria con 17 imprese. Come al solito, però, il gap più forte si registra rispetto alle realtà del Nord e in primis nei confronti della Lombardia dove, nel periodo in oggetto, le medie imprese erano 1170, seguita dal Veneto con 795 aziende, l’Emilia-Romagna (509) Piemonte e Val d’Aosta (382). Numeri più bassi, ma sempre alti in confronto alla nostra terra, sono quelli del Friuli-Venezia Giulia, dove si registrano 121 medie imprese e del Trentino-Alto Adige (88). La realtà con meno aziende è il Molise dove, considerando le ridotte dimensioni del suo territorio, se ne registrano solo 7.
In Sicilia, nel 2022, il rapporto registra un fatturato totale di 2.577.093 euro, molto più basso rispetto a realtà del Centro-Nord come la Lombardia dove si arriva a 57.639.072 euro, il Veneto (37.041.423 euro), l’Emilia-Romagna (26.141.837 euro), il Piemonte e la Val d’Aosta (18.080.109 euro) e la Toscana (13.501.194 euro), mentre al Meridione il gap della nostra isola è forte soprattutto rispetto alla Campania dove si registrano 9.252.527 euro; la Sicilia è invece in vantaggio in particolar modo nei confronti della Calabria dove i numeri parlano di 594.287 euro. Riguardo invece al fatturato medio, nella nostra regione si registrano 50.531 euro, cifra non di molto inferiore rispetto ai 51.359 euro dell’Emilia-Romagna, ma una volta tanto superiore, anche se di poco, in confronto ai 49.264 euro della Lombardia, ai 47.330 euro di Piemonte e Valle d’Aosta e ai 47.046 euro del Veneto.
L’Ebit Margin siciliano, secondo il rapporto, fa registrare una percentuale dell’8,2% e non è da poco. La più alta è in un’altra realtà meridionale, ovvero la Basilicata dove i numeri parlano di un 11,1%, seguita dal 9,6% della Toscana e dall’8,5% del Lazio. Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto e Toscana sono indietro rispetto alla Sicilia e le altre realtà appena menzionate e fanno registrare rispettivamente percentuali del 7,5%, 7,4%, 7,2% e 7,1%. Le cose vanno un po’ meglio in Friuli-Venezia Giulia (8,0%). Anche altre regioni meridionali sono indietro rispetto alla Sicilia: in Puglia si registra un 7,2%, in Calabria un 6,7%, in Campania un 6,3%. La percentuale più bassa è in Sardegna dove si registra un 2,9%.
Con l’export torna purtroppo il gap con le regioni del Settentrione: la Sicilia fa registrare infatti un importo di 882.053 euro, molto più basso soprattutto rispetto ai 26.388.107 euro della Lombardia, ai 16.005.816 euro del Veneto ai 9.512.798 euro dell’Emilia-Romagna e agli 8.235.234 euro di Piemonte e Valle d’Aosta. Anche il divario con la Campania è abbastanza alto anche se non al livello delle realtà sopra citate: dalle parti del Vesuvio si registrano infatti 2.716.190 euro. Al Meridione la nostra terra purtroppo, è più indietro anche della Puglia dove la cifra parla di 917.338 euro. Riguardo alle quote in percentuale del fatturato, in Sicilia si registra un 34,2%, mentre le percentuali più alte sono in Lombardia (45,8%), Piemonte e Valle d’Aosta (45,5%), Trentino-Alto Adige (43,5%) Veneto (42,8%), Toscana (41,3%), Friuli-Venezia Giulia (40,7%).
Gli addetti delle medie imprese siciliane, nel 2022 secondo il rapporto, sono 5.495 ed è ancora evidente il divario con alcune realtà del settentrione. In Lombardia, infatti, gli addetti nelle medie imprese sono 137.882, in Veneto sono 92.879, in Emilia-Romagna 60.535, in Piemonte e Valle d’Aosta 45.437, in Toscana 31.715. Il gap, seppur più contenuto, si registra anche rispetto alle Marche dove gli addetti sono 19.620, alla Campania (18.742), al Friuli-Venezia Giulia (15.475), ad un’altra realtà meridionale come la Puglia (11.831), al Trentino-Alto Adige (10.192). In Liguria invece, nel 2022, gli addetti sono di meno che in Sicilia (3.644), così come in Sardegna (2.538), in Basilicata (1.862) e in Calabria (1.632). Ultimo il Molise con 711 addetti.
Andiamo adesso alle province della nostra regione e facciamo il quadro della situazione riguardante l’andamento delle medie imprese nel 2022. Secondo il rapporto, nel periodo preso in esame, la nostra terra fa registrare un totale di 51 medie imprese; a Catania, Ragusa e Trapani se ne trovano 9, a Palermo 8, a Messina 7, a Siracusa 4, ad Agrigento 3, ad Enna e Caltanissetta c’è una sola media impresa. Il fatturato totale siciliano ammonta a 2.577.093 euro con Trapani in testa dove si registrano 486.533 euro, mentre in coda troviamo Caltanissetta con 24.423 euro.
Il fatturato medio della nostra terra parla di 50.531 euro; al “comando” si trova Ragusa con 88.626 euro, più in basso c’è di nuovo Caltanissetta ancora con 24.423 euro. L’Ebit margin totale della Sicilia si attesta all’8,2%; Palermo è in testa con un 13,7% mentre in coda troviamo Enna e Trapani col 2,9%. Le esportazioni parlano di un totale di 882.053 euro; avanti c’è soprattutto Ragusa con 325.066 euro, in coda Caltanissetta con 1.200 euro, mentre le quote in percentuale, sempre per l’export vedono più in alto Messina (52,0%) e in coda ancora Caltanissetta (4,9%); il totale siciliano si attesta al 34,2%. Nel 2022, nella nostra terra, gli addetti nelle medie imprese erano 5.495, in numero maggiore a Catania (1.417), in coda invece troviamo Enna con 88 addetti.
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