I dati della Banca d’Italia: nell’Isola le attività in forte crisi sono aumentate dello 0,7% nel giro di un solo anno. Palermo è la provincia che segna l’incremento maggiore, seguita da Trapani e Siracusa. Migliora Catania
PALERMO – In Sicilia continuano ad aumentare le imprese che si trovano in sofferenza finanziaria. Uno stato di fragilità di cui potrebbero approfittarsi usurai e criminali. Si tratta, infatti, prevalentemente di artigiani, esercenti, commercianti o piccoli imprenditori che sono “scivolati” nell’area dell’insolvenza e, conseguentemente, sono stati segnalati dagli intermediari finanziari alla centrale dei rischi della Banca d’Italia.
Di fatto, questa “schedatura” preclude a queste attività di accedere a un nuovo prestito, per cui chi finisce nella black list della centrale dei rischi difficilmente può beneficiare di alcun aiuto economico dal sistema bancario, rischiando, molto più degli altri, di chiudere o, peggio ancora, di scivolare tra le braccia degli usurai.
Nell’Isola in un solo anno le imprese con maggiori difficoltà sono aumentate dello 0,7%, che i termini assoluti si traduce in 70 imprese in più su un totale di 9.498…