ROMA – “Affinché il fenomeno infortunistico possa far registrare andamenti decrescenti nel tempo, è necessario che le azioni siano svolte in sinergia con le altre istituzioni, ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, Ispettorato nazionale del lavoro, Aziende sanitarie locali, Istituti di ricerca, Vigili del fuoco, ecc…, nonché insieme alle parti sociali”. Lo ha scritto nero su bianco il presidente dell’Inail Fabrizio D’Ascenzo nel presentare la Relazione 2024 dell’Istituto. Un documento che ha certificato ancora una volta come il fenomeno infortunistico continui a rappresentare un evidente punto dolente per il nostro Paese, con i decessi che anche lo scorso anno hanno abbondantemente superato le mille unità (come ormai capita da dieci anni a questa parte), arrivando a quota 1.202.
“Risulta particolarmente importante – ha aggiunto il presidente dell’Inail – l’introduzione di strumenti programmatici di matrice governativa, quale il Piano integrato per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro, adottato dal ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, per l’efficace coordinamento di tutti gli attori della prevenzione. Questi elementi risultano utili a combinare gli interventi in materia, individuando obiettivi, indicatori e target, nonché adeguati sistemi di monitoraggio per eventuali azioni correttive”.
Serve, insomma, una vera svolta. Perché ancora una volta i numeri sono drammatici. E i casi di cronaca continuano a susseguirsi a un ritmo impressionante, come dimostrano…

