PALERMO – Sono stati inaugurati gli “affreschi ritrovati” e riaperto al pubblico il chiostro del complesso monumentale di Sant’Antonino, sito di interesse storico del Sistema museale di Ateneo (Simua), sede del Centro linguistico di Ateneo (Cla) e di ItaStra, la Scuola di lingua italiana per stranieri dell’Università degli Studi di Palermo.
“Il ritrovamento di questi unici e straordinari affreschi seicenteschi – ha commentato il rettore Fabrizio Micari – costituisce un ulteriore arricchimento dei tesori UniPa, che dà ancora maggiore importanza all’operazione di recupero del complesso monumentale di Sant’Antonino. La nostra volontà è quella di offrire questa bellezza al grande pubblico aprendo sempre di più le porte dell’Ateneo, rendendo fruibili i suoi spazi non solo alla comunità universitaria ma anche tutta la cittadinanza”.
“Il nostro obiettivo – ha concluso il rettore – è che il complesso di Sant’Antonino diventi uno spazio condiviso da tutti, nel segno della filosofia di apertura che perseguiamo da diverso tempo con azioni e politiche mirate per divenire sempre di più l’Università dell’accoglienza”.
Durante l’intervento di restauro, condotto dall’Area tecnica dell’Università degli Studi di Palermo nel 2018, sono stati ritrovati alcuni affreschi di straordinario valore artistico, storico e culturale nel chiostro del Convento, in corrispondenza dell’entrata limitrofa alla Chiesa di S. Antonio da Padova. Il ciclo di affreschi (XVII-XVIII sec) era rimasto nascosto per circa 150 anni sotto uno strato di intonaco ottocentesco. Sembra probabile che gli autori appartenessero all’Ordine degli Osservanti riformati di San Francesco.

