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Inaugurato l’anno accademico dello Studio teologico “San Paolo”

Nel corso della cerimonia consegnata la borsa di studio?“Giovanni Russo” a giovane meritevole

CATANIA – Il sinodo e il lavoro dei teologi nella post modernità. Questi i temi ricorrenti durante l’inaugurazione dell’anno accademico dello Studio teologico San Paolo, iniziata con la celebrazione eucaristica dell’arcivescovo di Catania, monsignor Luigi Renna: tanti gli studenti di teologia e i professori presenti, compreso il rettore Priolo. Renna ha sottolineato l’importanza che rivestono i teologi, con la capacità di porsi in ascolto e ha invitato tutti fedeli a sentire sempre il “gemito dei poveri e del cosmo violato”.

“Mi sento di dire ai giovani: riprendete protagonismo – dichiara Renna al QdS -. Non solo quello della movida e del consumo ma quello di chi pensa di costruire il proprio futuro in questo territorio di chi vuole partecipare alla vita democratica. In Grecia il voto viene anticipato ai 17 anni: allora, il voto deve essere giovane, perché solo loro possono dare una svolta. Spesso sono tenuti lontani dalla politica ma devono riprendere spazio: nella storia italiana, in quella della prima repubblica, il salto di qualità si è avuto quando sono stati i giovani a riprendere in mano il timone del pensiero politico”. Al termine della celebrazione, la prolusione di inizio anno accademico a cura di Christoph Theobald S.J., professore di Teologia fondamentale e dogmatica al Centre Sèvres di Parigi, sul tema “L’impatto della sinodalità sulla struttura della Chiesa”. Dopo il saluto di Antonino Raspanti, vescovo di Acireale e presidente della Conferenza episcopale siciliana, ha moderato l’evento Don Antonio Sapuppo, direttore dello studio teologico: “Abbiamo quest’anno 155 nuovi iscritti, tra cui 27 studenti che passano al secondo anno. Registriamo un aumento di iscrizioni”.

In apertura ai lavori è stata consegnata la borsa di studio “Giovanni Russo”, ex preside della Facoltà di Medicina dell’Università di Catania recentemente scomparso. Una borsa pari a 1.000 euro che rappresenta un aiuto offerto agli studenti meritevoli. A vincere la borsa è stato Samuele Fortuna che adesso andrà al secondo anno di studi teologici del biennio filosofico e a consegnarla è stato il professore Andrea Russo, figlio di Giovanni Russo, che ha ringraziato la madre e tutti coloro che hanno collaborato alla realizzazione della borsa di studio valorizzando le orme del padre e la sua incrollabile fede.

Al QdS ha spiegato il figlio del cattedratico universitario: “L’idea della borsa di studio nasce dai valori che mio padre ha sempre portato avanti nel suo percorso personale e professionale: prima come preside della facoltà di Medicina all’Università di Catania e poi in ambito ecclesiastico come luogotenente del Santo Sepolcro di Gerusalemme. Per lui è sempre stato importante aiutare gli altri e spendersi per il prossimo ed ha sempre creduto molto nella meritocrazia. Questo era un valore sociale per lui fondamentale e proprio su questo nasce l’istituzione della borsa di studio. Siamo contenti che Samuele, che si è distinto in maniera eccellente nel suo percorso, possa continuare in questo modo i suoi studi come, spero, potranno fare anche altri ragazzi in questo ambito. Abbiamo intenzione, infatti, di continuare nei prossimi anni questa iniziativa per rendere possibile l’impegno di mio padre nel ricordo ma anche nella pratica quotidiana. Noi siamo la sua famiglia, è sempre nei nostri cuori, ma in questo modo il suo contributo può continuare a vivere nel tempo”.