Dodici anni e tredici estati di caos viario dopo, il viadotto Ritiro riapre e torna alla sua piena fruibilità. O quasi. Grande assente alla cerimonia tenutasi stamane nella sede del Consorzio Autostrade siciliane di Messina, il presidente della Regione Renato Schifani.
Il presidente si è recato altrove per via di sopraggiunti impegni istituzionali e per evitare di entrare nel merito del Dl infrastrutture – argomento particolarmente sentito in riva allo Stretto – sul quale il governo ha posto la fiducia.
Il viadotto Ritiro era stato completato già a inizio giugno e la storia di questa opera è stata a più riprese raccontata proprio sulle pagine del Quotidiano di Sicilia. Prima della riapertura al transito veicolare, avvenuta a partire dalle 15 di martedì, durante tutto il mese di giugno si sono rese però necessarie le varie prove di carico degli impalcati e tutta una serie di verifiche per il via libera definitivo.
Di fatto, si tratta della fine di un incubo per i messinesi e anche per i turisti che, una volta sbarcati in Sicilia, erano chiamati a fare i conti con un sistema autostradale colabrodo: una pessima cartolina da riproporre.
L’opera del viadotto Ritiro affonda le proprie radici nel tempo e i ritardi nella sua consegna hanno segnato la storia recente della tangenziale nord di Messina. A rappresentare la Regione Siciliana è stato l’assessore regionale Alessandro Aricò, che ha subito voluto ricordare Salvatore Ada, l’operaio morto durante i lavori di realizzazione della struttura. “Ada ha perso la vita nel 2021 proprio per costruire quest’opera che riteniamo fondamentale per le infrastrutture siciliane – ha spiegato Aricò – ma anche per la viabilità della Sicilia e della provincia di Messina. Proprio ieri è stata data la fiducia sulla costruzione del ponte sullo Stretto e si va avanti verso la sua costruzione”.
Viadotto Ritiro pronto o quasi, come detto, perché mancano ancora alcuni passaggi oltre alle rampe O e P. Il viadotto e tutto il sistema ritiro verrà ripristinato entro il 9 agosto”, ha aggiunto ancora l’assessore facendo riferimento alla riapertura integrale della galleria Telegrafo, al momento ancora parzialmente chiusa al transito e vero crocevia per chi da Messina si dirige verso la costa tirrenica.
“Riteniamo che quest’opera sia strategica, ma monitoriamo anche i cantieri sulla Palermo – Catania e chiuderemo tutti i semafori sulla Palermo – Agrigento per dare la possibilità di far visita ad Agrigento come capitale della cultura già nel dicembre 2024”, ha aggiunto Aricò.
Lo scorso marzo, sul viadotto Ritiro, era stata varata anche la seconda e ultima trave presente nella parte finale dell’impalcato, a inizio giugno invece si era proceduto con l’unione del viadotto alla rampa di uscita dello svincolo di “Giostra-Annunziata“, un’altra delle eterne incompiute costate ai contribuenti oltre 100 milioni di euro. Proprio delle rampe “O” e “P”, di pertinenza però del Comune, sarà necessario parlare adesso, come sottolineato anche dal sindaco di Messina, Federico Basile.
“Per quanto al momento vi sia una scarsa interlocuzione con il Mit – ha spiegato Basile facendo riferimento al ponte sullo Stretto e al commissariamento del porto di Tremestieri – c’è un investimento che è stato fatto proprio dal ministero per la revisione di un’opera avviata negli anni ‘90 e mai conclusa. Come Comune saremo chiamati a vigilare sulle tempistiche”.
Tornando al viadotto Ritiro, adesso anche la carreggiata in direzione Catania è stata completata, ultimando i passaggi mancanti alla conclusione dell’opera portata a compimento nonostante gli intoppi che hanno ritardato il progetto negli anni. Dalle 15 in poi l’autostrada è dunque tornata pienamente percorribile in entrambe le direzioni.
Il bypass Baglio, realizzato in via provvisoria anche per le opere di messa in sicurezza di quest’ultima tranche del viadotto, non sarà invece più operativo ma resterà a disposizione in caso di necessità. Un’estate di parziale normalità, considerando solo l’ultimo mese ormai rimasto. Prima, però, un passaggio importante per la Uil e per tutte le maestranze che hanno lavorato nel cantiere: l’intitolazione del viadotto a Salvatore Ada, l’operaio che ha perso la vita sul lavoro nel corso della sua realizzazione.
Il primo ringraziamento nei confronti dell’operaio è arrivato anche da parte di Calogero Fazio, direttore del Consorzio per le Autostrade siciliane, all’atto della presentazione del progetto concluso: “Il ringraziamento va alle maestranze e in particolare a Salvatore Ada, che ha pagato il prezzo più alto per la realizzazione di questa autostrada. Da gennaio c’è stata un’accelerazione straordinaria dei lavori e quindi il merito va soprattutto alle maestranze che hanno lavorato in questo cantiere”.
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