Incendi, prevenzione in ritardo e con le armi “spuntate” - QdS

Incendi, prevenzione in ritardo e con le armi “spuntate”

Incendi, prevenzione in ritardo e con le armi “spuntate”

mercoledì 02 Giugno 2021

In Sicilia quasi 19 mila operai, ma solo 3.700 impiegati in attività di pulizia e controllo. Pochi mezzi e vecchi, alcuni risalgono al 2007

Torna l’estate e, come ogni anno, le fiamme iniziano a distruggere boschi e foreste siciliane. Nel 2020 il fuoco ha percorso ben 18.058 ettari su un totale di 381.647. Quest’anno, gli incendi hanno già devastato la vegetazione di Cavagrande del Cassibile, di contrada Bochini (tra Avola e Noto), di monte Caputo (a Monreale), della montagna Pizzo Stella (a Palermo), della riserva di Vendicari e di monte Pellegrino. Nonostante l’assessorato Territorio e ambiente abbia deciso di anticipare l’inizio della campagna antincendi al 3 giugno, secondo sindacati e opposizioni la macchina regionale si è comunque messa in moto troppo tardi. E, peraltro, la prevenzione parte con le armi spuntate: verranno coinvolti appena un quinto dei lavoratori del comparto forestale.

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