Il rogo si è sviluppato nella notte, nella frazione di Santa Margherita. Sei sette ettari di macchia mediterranea e colture sono andate distrutte
E’ stato domato l’incendio divampato ieri sera, intorno alle 21, a Lipari, la più grande delle isole Eolie.
Le fiamme, alimentate dal forte vento, hanno divorato almeno cinque ettari di macchia mediterranea in località Santa Margherita, seminando paura tra turisti e residenti.
Sul posto sono intervenuti vigili del fuoco, personale della Forestale e i volontari della Protezione civile.
Si è tratta to di un vasto incendio di matrice dolosa, come quello divampato martedì scorso a Pantelleria.
Le fiamme a pochi metri dalle abitazioni di residenti e turisti
Le fiamme hanno lambito pericolosamente le abitazioni di residenti e turisti, anche se per fortuna non si registrano feriti. Solo l’azione immediata di vigili del fuoco, forestale, Protezione civile comunale e volontari, ha impedito che le case venissero avvolte dalle fiamme, sospinte dal vento di ponente.
Sei sette ettari di macchia mediterranea e colture sono andate distrutte
Bruciato anche un deposito dal quale i vigili del fuoco sono riusciti a portare via tre bombole di gas incandescenti prima che esplodessero. I carabinieri hanno avviato le indagini per accertare le responsabilità.
Il sindaco di Lipari: “Danni ambientali notevoli”
“La pioggia di stamani ha spento gli ultimi focolai, mettendo definitivamente in sicurezza l’area – spiega all’Adnkronos il sindaco, Riccardo Gullo -. Fortunatamente non si registrano feriti né danni alle abitazioni, ma quelli ambientali sono notevoli. Il sistema di allerta ha funzionato”.
“L’area percorsa dalle fiamme era un bel polmone verde dell’isola – aggiunge -. E’ davvero penoso vederla devastata”. In queste ore si fa la conta dei danni. Almeno cinque ettari di vegetazione sono andati in fumo. Sulla matrice del rogo “saranno vigili del fuoco e forestale a capire da dove è partito e perché”, aggiunge il primo cittadino. Dopo Pantelleria, dunque, brucia Lipari. “Esprimo tutta la mia solidarietà al collega di Pantelleria – dice Gullo -. Per contrastare simili fenomeni criminali occorrerebbe, oltre a un’inasprimento delle pene per gli autori, pensare a un efficace e diffuso sistema di sorveglianza, altrimenti è davvero difficile scoprire i piromani”, conclude il primo cittadino.