Gli incentivi all’occupazione dedicati in particolare al Mezzogiorno sono stati accolti con grande entusiasmo dalle imprese siciliane. L’Inps, nel 2024, ha registrato nella sola Sicilia ben 175.192 assunzioni collegate a Decontribuzione Sud, un numero che rappresenta il 33% del totale delle attivazioni effettuate nell’anno.
Si tratta di una agevolazione contributiva, introdotta dalla Legge 104/2020, articolo 27, che prevede l’esonero del 30% dei contributi a carico dei datori di lavoro dall’1 ottobre al 31 dicembre 2020, con riferimento ai rapporti di lavoro dipendente la cui sede di lavoro sia situata in regioni del Mezzogiorno.
La legge 178/2020 ha previsto di estendere l’esonero contributivo fino al 2029, con una percentuale pari al 30% fino al 31 dicembre 2025, al 20% per gli anni 2026 e 2027 e infine pari al 10% per gli anni 2028 e 2029.
Incentivo donne e esonero giovani: risultati meno brillanti
Risultati molto meno interessanti, invece, per Incentivo donne, del quale hanno beneficiato appena 6.876 soggetti, pari all’1,3% del totale, e ancora meno Esonero giovani, appena 2.781 contratti stipulati nel 2024, pari allo 0,5%.
Quest’ultimo si concretizza in una agevolazione contributiva strutturale introdotta dalla legge 205/2017, che prevede l’esonero del 50% dal versamento dei contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro per le nuove assunzioni a tempo indeterminato a tutele crescenti effettuate dall’1 gennaio 2018, la cui durata è pari a trentasei mesi a partire dalla data di assunzione.
Successivamente è stato stabilito che per questa agevolazione l’esonero sia pari al 100% per le assunzioni o trasformazioni a tempo indeterminato effettuate nel biennio 2021-2022 e, per le sole regioni del Mezzogiorno, la durata diventa di quarantotto mesi. La Legge 197/2022 ha esteso la fruibilità dell’esonero totale anche alle assunzioni/trasformazioni a tempo indeterminato effettuate nel corso del 2023, per un importo massimo elevato a 8.000 euro annui.
“Incentivo donne”, invece, prevede l’esonero dal versamento dei contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro, nella misura del 50%, per le assunzioni di donne di qualunque età, prive di impiego da almeno ventiquattro mesi o da almeno sei mesi e appartenenti a particolari aree. La legge 207/2024 ha esteso la scadenza al 2027.
Confronto tra dati regionali e nazionali
L’andamento di queste misure è maggiormente comprensibile se si confrontano i dati regionali con quelli nazionali. In particolare, “Incentivo donne” ha registrato nell’Isola un maggiore impiego rispetto al resto della Penisola, dove ci si è fermati allo 0,9% del totale delle attivazioni.
Al contrario, “esonero giovani” in Sicilia ha avuto un successo minore rispetto che altrove in Italia, dove si è arrivati sempre allo 0,9% del totale, circa il doppio rispetto al risultato regionale.
Apprendistato: numeri ancora bassi in Sicilia
Numeri bassi anche per l’apprendistato, che in Sicilia si ferma al 3,9%, mentre a livello nazionale sale al 5,3%.
In questo caso l’agevolazione contributiva consiste in una riduzione dell’aliquota contributiva, pari all’11,31% per tutta la durata del periodo di apprendistato, durante il quale l’azienda s’impegna ad addestrare l’apprendista, attraverso fasi d’insegnamento pratico e tecnico-professionale tali da consentirgli di acquisire una qualifica professionale.
Tale misura è riconosciuta anche per i dodici mesi successivi in caso di mantenimento del contratto.

