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Incertezza come premessa per l’evoluzione dell’agire

Incertezza come premessa per l’evoluzione dell’agire
Imprese giovani – Foto di Magnet.me da Pixabay

Il mondo dell’impresa è più complicato di quello della fisica delle particelle

continua dal QdS del 26/3/2025

Scrive ancora Fritjof Capra: “Un tale sistema si trova purtroppo assai di rado nell’opera della maggior parte degli economisti contemporanei, che sono ancora affascinati dal rigore assoluto del paradigma cartesiano e dall’eleganza dei modelli newtoniani, e sono quindi sempre più fuori sintonia nei confronti delle realtà correnti. L’evoluzione di una società, compresa l’evoluzione del suo sistema economico, è strettamente connessa a mutamenti nel sistema di valori che è alla base di tutte le sue manifestazioni. I valori che governano la vita di una società ne determineranno la visione del mondo, le istituzioni religiose, l’attività scientifica e la tecnologia, gli ordinamenti politici ed economici. Una volta che il sistema collettivo di valori e di obiettivi sia stato espresso e codificato, costituirà la cornice della società e delle scelte in vista di innovazioni e di adattamenti sociali. Al mutare del sistema di valori culturali – spesso in risposta a sfide ambientali – emergeranno nuovi modelli di evoluzione culturale. Lo studio dei valori ha quindi un’importanza suprema per tutte le scienze sociali. Non può esistere una scienza sociale esente da valori… Gli economisti contemporanei, in un tentativo male ispirato di dare rigore scientifico alla loro disciplina, hanno evitato costantemente il problema di valori non formulati. Kenneth Boulding, parlando come presidente dell’American Economic Association, ha definito questo tentativo ‘un esercizio votato a un insuccesso monumentale’, che ha preoccupato un’intera generazione di economisti, conducendoli ad un vicolo cieco, a un disinteresse quasi totale per i problemi principali del nostro tempo”.

Quante complicazioni! Quanti dubbi! Quante incertezze! Quante paure! Il mondo è veramente complicato. E il mondo dell’impresa è più complicato di quello della fisica delle particelle. Ed è reso ancor più complicato dal fatto che l’economia, nel suo insieme, si trova oggi in una profonda crisi concettuale della quale ben pochi sono disposti ad ammetterne la portata storica. Juanita Kreps, segretaria al commercio statunitense, lasciando la sua carica nel 1979 disse che non se la sentiva di tornare al vecchio lavoro di docente di economia alla Duke University perché francamente “non saprei cosa insegnare”. Come reagire a questo scoramento?

Accettando l’incertezza con umiltà e serenità come premessa per l’evoluzione ed il miglioramento del nostro agire. L’accettare l’incertezza, se vissuto creativamente, vuol dire disponibilità. E disponibilità vuol dire apertura all’innovazione non intesa in senso banalmente tecnologico ma in senso culturale, sociale, organizzativo, economico, umano. La tecnologia fine a se stessa è la negazione della scienza ha scritto Norbet Wiener, il padre della cibernetica moderna. E l’economia fine a se stessa è la negazione dell’economia come scienza sociale. E l’impresa come meccanismo astratto di pura realtà economiche è la negazione dell’impresa come poderoso centro di elevazione economica e culturale dell’uomo. Accettare serenamente l’incertezza vuol dire educare in noi l’apprendimento anticipatorio e innovativo. Vuol dire essere non solo partecipi ma parte attiva dell’evoluzione culturale di cui abbiamo un disperato bisogno per affrontare i difficili problemi che sovrastano la nostra società.

continua…