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L’inchiesta sugli appalti truccati in Sicilia, Romano insiste sulle chat. La Procura avvia l’iter per richiederle alla Camera

L’inchiesta sugli appalti truccati in Sicilia, Romano insiste sulle chat. La Procura avvia l’iter per richiederle alla Camera
saverio romano imagoeconomica

Il coordinatore di Noi Moderati è indagato assieme ad altri nomi eccellenti e lo scorso 17 novembre aveva richiesto proprio lui l’estrazione di una copia forense delle varie conversazioni scritte su WhatsApp: “Mi adopererò per accelerare i tempi di questa procedura”

La Procura di Palermo ha inviato alla camera dei Deputati le autorizzazioni per poter utilizzare le chat di Saverio Romano, coordinatore politico di Noi Moderati indagato nell’inchiesta sugli appalti truccati nella sanità siciliana.

Fa parte del gruppo di 17 persone – prima erano 18 ma per uno è stata ritirata la richiesta dopo l’interrogatorio preventivo dei giorni scorsi – per le quali la Procura palermitana ha chiesto gli arresti domiciliari. Il giudice per le indagini preliminari deve ancora pronunciarsi.

Romano aveva chiesto proprio questo lo scorso 17 novembre nella sua missiva al presidente della Camera Lorenzo Fontana, ossia “L’estrazione di una copia forense delle chat” tra lui e i gli altri coindagati Salvatore Cuffaro, Ferdinando Aiello, Sergio Mazzola e Alessandro Maria Caltagirone attraverso WhatsApp “al fine di consentire agli inquirenti di averne la piena disponibilità”.

Romano: “Lo avevo chiesto io stesso alla camera dei Deputati”

“La Procura di Palermo chiede alla Camera dei Deputati di poter accedere ai miei dati su cellulare telefonico e alla messaggistica. È ciò che avevo chiesto io stesso alla camera dei Deputati. Mi adopererò per accelerare i tempi di questa procedura”. Dice Saverio Romano.

L’esponente politico prosegue: “La Procura di Palermo, dopo la mia richiesta di utilizzare la mia corrispondenza con i coindagati rivolta alla Camera dei deputati e la risposta di quest’ultima che ha chiarito di poter aderire soltanto ad una esplicita richiesta in tal senso, si è attivata”.

L’attesa delle decisioni del Gip

Romano si era presentato ai magistrati per l’interrogatorio preventivo lo scorso 13 novembre ed era stato ascoltato per circa un’ora e mezzo rispondendo alle domande.

Uscendo dal palazzo di Giustizia si era limitato a rispondere brevemente ai giornalisti sostenendo di aver chiarito la propria posizione e di aver respinto le accuse. Adesso si aspettano le decisioni del giudice per le indagini preliminari.

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