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Nino Naso e le accuse di vicinanza alla mafia: “Basta calunnie, mai commesso alcun reato”

Nino Naso e le accuse di vicinanza alla mafia: “Basta calunnie, mai commesso alcun reato”
Nino Naso, sindaco di Paternò – FB (1)

Il primo cittadino paternese ha convocato una conferenza stampa dopo la disposizione dei domiciliari per il caso di presunta corruzione.

“Basta calunnie e menzogne”. Queste alcune delle dichiarazioni del sindaco di Paternò, Nino Naso, indagato per corruzione nell’ambito dell’inchiesta Athena, nel corso di una conferenza stampa tenuta nel pomeriggio a Palazzo Alessi.

Per il primo cittadino le autorità giudiziarie hanno disposto gli arresti domiciliari, così come per altri due “nomi eccellenti” coinvolti nel blitz che ha visto protagonisti gli esponenti del clan Morabito a Paternò. Trattasi degli ex assessori Salvatore Comis e Pietro Cirino. Al momento gli arresti non sono esecutivi, in quanto gli indagati hanno possibilità di presentare tramite i propri legali ricorso in Cassazione.

La conferenza di Nino Naso dopo le novità nell’inchiesta Athena

“Il sindaco di Paternò sollecita l’ispezione prefettizia. Basta calunnie e menzogne. I paternesi chiedono verità”, ha dichiarato Naso durante la conferenza stampa tenuta a Palazzo Alessi.

Il primo cittadino paternese ribadisce di non aver mai avuto contatti con la mafia. “Si controllino i sette anni da Sindaco. Atto per atto. Nessuna collusione, tolleranza o accondiscendenza con la mafia. Si passi al setaccio il mio operato”, ha dichiarato.

“Il valore della libertà è incommensurabile, ma ancora più grande è il valore della verità. Vogliamo la verità. La gente di Paternò, alle ultime elezioni, ha fatto una scelta: un uomo del popolo, sempre a servizio della comunità per una scelta naturale. In tutte le azioni deve trionfare la verità, quella verità che è stata piegata da interessi politici di bassa lega. Ora si vuole speculare su tutto e troppe speculazioni ci sono state intorno a questa vicenda. Possiamo aprire il comune sotto e sopra, ma vogliamo la verità. Vengano a controllare i conti in banca del sindaco”, ha aggiunto.

Nino Naso: “Mai commesso alcun reato”

“Oggi incontro la città. Sono figlio di questa città. Sono cresciuto con i valori della famiglia e voglio continuare con il consiglio comunale. In questo momento particolare ho sentito il calore e l’amore delle persone. Da quasi 66 anni vivo la città e non la rinnegherò mai (…) Dimostrerò la mia assoluta estraneità al reato che mi è stato addebitato. Il sottoscritto non ha commesso alcun reato e lo dimostrerà”.

I reati contestati sono quelli di scambio elettorale politico-mafioso assieme a due ex assessori della giunta comunale, Pietro Cirino e Salvatore Comis, e a due presunti appartenenti al clan Morabito-Benvenga, Vincenzo Morabito e Natale Benvenga.

La parola utilizzata durante la conferenza è verità, perché nelle sedi opportune Nino Naso dovrà dimostrare la sua estraneità ai fatti.

“I miei concittadini mi hanno fatto fare tanti pianti di gioia – ha proseguito Naso -. Noi siamo una famiglia che vive la legalità e l’attenzione che danno i cittadini, che hanno preferito Nino Naso. Paternò ha scelto l’uomo del popolo, quello che incontrano sempre e che è a servizio. L’amore e l’affetto non ci bastano e da oggi è indispensabile che in tutte le sedi trionfi la verità. Quella verità piegata da interessi politici di bassa leva. Ho profondo rispetto della magistratura e attorno a questa vicenda ci sono state troppe speculazioni. Dobbiamo avere rispetto della nostra città. Ogni giorno ci sono divulgatori di falsità e che sono la vergogna della nostra città”.

L’appello al Prefetto

L’appello di Nino Naso va anche al prefetto di Catania. “Signor prefetto, non ci devono essere zone d’ombra nel nostro operato. Ci aiuti a fare trionfare la verità. Ho letto interrogazioni e dichiarazioni e ricordo a tutti coloro che hanno avuto problemi in passato non ho mai approfittato delle vicende giudiziarie altrui. Chi non ha niente da dire e aspetta di fare solo lo sciacallo è un poveretto. Questi sono argomenti che conoscete e che in un’altra sede saranno trattati. Ci preme fare trionfare la verità”, ha concluso Naso.

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