Alleanza Verdi Sinistra (AVS) e Controcorrente continuano a chiedere le dimissioni dell’assessore Amata dopo lo scandalo dell’inchiesta per corruzione che coinvolge anche altre figure istituzionali di rilievo, come il presidente dell’Ars Gaetano Galvagno.
In una nota congiunta, Pierpaolo Montalto (segretario regionale Sinistra Italiana-Alleanza Verdi Sinistra), Ismaele La Vardera (portavoce di Controcorrente e deputato regionale) e Fabio Giambrone e Alessandra Minniti (co portavoce di Europa Verde Sicilia-Alleanza Verdi Sinistra) commentano gli ultimi sviluppi della vicenda giudiziaria.
Nelle scorse ore, l’assessore Amata ha ricevuto un avviso di conclusione indagini – che potrebbe portare a una richiesta di rinvio a giudizio – e il segretario particolare dell’Assessorato al Turismo Giuseppe Martino, anche sui coinvolto nell’indagine, si è dimesso.
Inchiesta corruzione, la nota di AVS e Controcorrente
“La chiusura delle indagini da parte della Procura della Repubblica di Palermo a carico dell’assessora regionale al turismo Elvira Amata, con la formulazione di un’accusa per corruzione che con ogni probabilità porterà a una richiesta di rinvio a giudizio, non può non obbligarla a immediate e dovute dimissioni. Vogliamo però ribadire che l’ennesimo scandalo giudiziario siciliano sta investendo tutta la maggioranza di governo della nostra regione e che la nostra dura e radicale critica non può essere circoscritta all’operato di un singolo assessore del governo regionale”.
Dopo l’assessore Amata, AVS e Controcorrente parlano di altre figure istituzionali coinvolte nell’inchiesta per corruzione: “Non dobbiamo dimenticare che al centro delle indagini della Procura di Palermo, c’è il presidente dell’Ars Gaetano Galvagno, esponente di spicco e leader emergente del centrodestra siciliano e del partito della Presidente del Consiglio, la cui portavoce, Sabrina De Capitani, che lavorava con il presidente dell’Ars dal 2022, si è peraltro già dimessa a seguito del procedimento penale in corso”.
“Basta malaffare”
I due gruppi politici, nella nota, non si limitano a parlare del caso specifico ma fanno riferimento ai cambiamenti necessari nell’intera politica siciliana: “La nostra durissima critica politica non può essere circoscritta a un unico capro espiatorio. Dobbiamo infatti ricordare che il sistema di gestione inaccettabile delle risorse pubbliche all’interno dell’Ars, le gravissime responsabilità politiche di Galvagno e Schifani e il livello generale di compromissione del partito di Meloni con un sistema di commistione tra interessi pubblici e privati, sono tutti elementi reali emersi dalle indagini che necessitano di una ferma condanna politica delle gravissime responsabilità di tutto il centrodestra e di tutti i fenomeni di utilizzo a fini privati delle risorse pubbliche. Su tutto questo non ci può essere alcuna mediazione e serve la massima chiarezza anche nel campo progressista“.
“Riteniamo pertanto che serva immediatamente la più ampia mobilitazione politica e sociale contro la corruzione e il malaffare che rendono la politica in Sicilia un mercato indecente e che continuano a negare qualsiasi futuro migliore alla nostra terra e alla nostra gente”, si legge ancora.
“Per questo nei prossimi giorni solleciteremo con forza il Partito Democratico e il Movimento Cinque Stelle, per costruire una mobilitazione comune che metta al centro la questione morale in Sicilia con parole d’ordine più che chiare e con il coinvolgimento delle realtà sociali e del sindacato. Non solo chiedendo le dimissioni della Amata ma anche di Galvagno trattato dall’aula, purtroppo anche da un pezzo delle opposizioni con eccessiva cautela. La crisi che sta vivendo la nostra regione non è infatti solo etica e valoriale, ma anche politica e sociale visto che ad essere sperperati sono i soldi pubblici che tanto servono a tutte e le cittadine e a tutti i cittadini siciliane/i. Per questo il campo progressista, tutto, deve scendere in campo unito e offrire alla Sicilia la speranza in un orizzonte radicalmente e realmente diverso”, concludono gli esponenti di AVS e Controcorrente nella nota.
Iscriviti gratis al canale WhatsApp di QdS.it, news e aggiornamenti CLICCA QUI

