In corso da questa mattina perquisizioni e acquisizioni di documenti da parte dei carabinieri del Nas di Milano nell'ambito di una inchiesta ordinata dal pm Luigi Furno nei confronti di 33 persone
Sono in corso da questa mattina perquisizioni e acquisizioni di documenti da parte dei carabinieri del Nas di Milano nell’ambito di una inchiesta ordinata dal pm Luigi Furno e dall’aggiunto Eugenio Fusco nei confronti di 33 persone, tra cui 24 docenti delle università del capoluogo lombardo, Pavia, Torino, Roma e Palermo su irregolarità nella gestione delle iscrizioni a numero chiuso delle facoltà di medicina e assunzione di docenti e anche di assistenti e dirigenti ospedalieri. Tra le accuse ipotizzate, associazione per delinquere, corruzione e abuso di ufficio.
Massimo Galli in qualità di professore all’Università degli Studi di Milano, “dipartimento di scienze biomediche e cliniche” al Sacco, e di direttore del reparto di malattie infettive, avrebbe “turbato” con “promesse e collusioni”, in concorso col dg della Asst Fatebenefratelli-Sacco Alessandro Visconti e la collega Manuela Nebuloni, la procedura per assumere a tempo determinato “4 dirigenti biologi” per favorire in particolare “due candidate”.
Assunzioni che erano, invece, “fortemente” osteggiate da Maria Rita Gismondo, anche lei nota virologa del Sacco. E’ uno degli episodi contestati, come si legge nel decreto dei pm.
Contestata anche l’associazione a delinquere
Nell’inchiesta della procura di Milano sui concorsi all’università viene contestata, a vario titolo, anche l’accusa di
associazione per delinquere.
A quanto si è saputo, la Procura di Milano nei mesi scorsi aveva inoltrato all’ufficio gip una richiesta di misura cautelare per 33 indagati ma, dato che pendeva da circa 9 mesi senza decisione da parte del giudice, i pm hanno deciso di revocarla. L’inchiesta avviata due anni fa, e che conta appunto 33 indagati, vede al centro in totale circa 30 concorsi nella università.
L’ipotesi di associazione per
delinquere riguarda Galli e alcuni degli altri indagati, mentre gli altri reati
al centro dell’inchiesta sono la turbativa d’asta, il falso
e la corruzione. Contestazione quest’ultima che non coinvolge Galli, che sarà
interrogato domani.
L’inchiesta nasce da un fascicolo che aveva aperto l’allora pm Ilda Boccassini e che riguardava presunte irregolarità nelle iscrizioni alle università, fronte questo che non rientra, invece, nell’indagine che oggi ha portato al blitz dei carabinieri del Nas. Questo filone ha preso spunto da intercettazioni a carico di uno degli indagati e dalle quali sono emersi molti elementi anche su altri.
Con l’espressione tecnica “medaglione”, riportata anche nelle imputazioni dei pm, si intende quando il bando di un concorso universitario viene cucito addosso al vincitore. Come ipotizzato dagli inquirenti nel caso le ‘mediane’, ossia il numero delle citazioni in articoli scientifici, erano più alte per un candidato che non avrebbe dovuto vincere venivano modificati i cosiddetti ‘subcriteri’ del bando per favorirne un altro.