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Inchiesta di Palermo, Tomasino: “Nessun accordo con le commissioni aggiudicatrici di appalti”

Inchiesta di Palermo, Tomasino: “Nessun accordo con le commissioni aggiudicatrici di appalti”

Il direttore generale Giovanni Giuseppe Tomasino avrebbe favorito le imprese segnalate dall’associazione a delinquere capeggiata, secondo l’accusa, da Cuffaro

“Non conosco l’imprenditore Vetro, anzi mi risulta che mai abbia vinto una gara d’appalto con il consorzio di bonifica”. Lo ha detto Giovanni Giuseppe Tomasino, direttore generale del Consorzio di bonifica della Sicilia occidentale, indagato nell’ambito dell’inchiesta sugli appalti pilotati, lasciando il Tribunale di Palermo dopo l’interrogatorio preventivo.

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Per Tomasino e altre 17 persone, tra cui Salvatore Cuffaro, la Procura di Palermo ha chiesto gli arresti domiciliari. L’accusa va dall’associazione a delinquere alla corruzione alla turbativa d’asta.

L’accusa nei confronti di Tomasino

Il direttore generale Giovanni Giuseppe Tomasino, secondo l’accusa, avrebbe favorito le imprese segnalate dall’associazione a delinquere capeggiata, secondo l’accusa, da Cuffaro. In particolare le imprese ”sponsorizzate” sarebbero state quelle rappresentate e sostenute dall’imprenditore agrigentino Alessandro Vetro. Quest’ultimo, in almeno un’occasione, avrebbe consegnato a Totò Cuffaro e al deputato regionale Carmelo Pace una somma di denaro da fare avere a Tomasino su cui ”esercitavano influenza per avergli accordato sostegno e appoggio, anche politicamente”, dice la Procura.

Tomasino: “Impossibile l’accordo con le commissioni aggiudicatrici di appalti”

Ma Tomasino nega. Per quanto riguarda l’eventuale accordo con le commissioni aggiudicatrici di appalti, Tomasino spiega che “è impossibile, perché il Presidente della commissione viene selezionato da un elenco a cui si accede tramite concorso pubblico”.