La Procura della repubblica non ha proposto appello contro l’ordinanza del giudice per le indagini preliminari Carmen Salustro che non aveva ritenuto esistenti i gravi indizi di colpevolezza in ordine ai fatti che sono stati contestati a Saverio Romano. Lo rende noto l’ufficio stampa del coordinatore di Noi Moderati.
Si tratta di una decisione che sembra preludere ad una diversa considerazione dei fatti fin qui contestati da parte della pubblica accusa che accetta il vaglio del giudice terzo. Il no all’arresto del deputato deciso dal gip diviene definitivo.
Pochi giorni fa l’interrogatorio di Romano, l’avvocato: “La verità prevale sulle narrazioni strumenti”
La verità “prevale sulle narrazioni strumentali”: questo è stato il commento dell’avvocato Raffaele Bonsignore, legale del parlamentare di Noi moderati Saverio Romano, alcuni giorni fa dopo aver appreso che era stata respinta la richiesta di misura cautelare in carcere in merito alla maxi inchiesta su presunti casi di corruzione nella gestione degli appalti della sanità in Sicilia che vede tra gli indagati l’ex presidente della Regione Totò Cuffaro.
Lo stesso deputato, dopo l’ordinanza con le prime misure cautelari sull’inchiesta e la sua esclusione dei provvedimenti cautelari, aveva espresso – parlando con Adnkronos – sollievo e fiducia nella magistratura: “Sono contento del fatto che, come dice il gip, non ci sono le esigenze cautelari nei miei confronti. Ribadisco la mia piena fiducia nei confronti della magistratura, nella piena consapevolezza della mia totale estraneità alle accuse che sono state formulate nei miei confronti”.
“Un monito per tutti”
L’avvocato Bonsignore aggiunse all’indomani delle prime misure cautelari sul caso appalti, che escludono il suo assistito: “La decisione del Gip costituisce un monito per tutti, soprattutto per gli addetti ai lavori: la verità, arrivando talvolta con ritardo, prevale sulle narrazioni costruite in modo affrettato o strumentale”.
E ancora: “Gran parte dei mezzi di informazione, nel riportare l’assenza di qualsiasi provvedimento nei confronti dell’onorevole Saverio Romano, ha omesso un punto essenziale: per una delle ipotesi di reato è stata riconosciuta l’insussistenza di gravi indizi e per l’altra è stata espressamente esclusa ogni configurabilità del reato. Esprimo per questo profondo rammarico per la campagna mediatica che ha accompagnato la vicenda riguardante Saverio Romano”.
Ieri, il Tribunale del riesame ha annulla il sequestro di denaro a Totò Cuffaro
Il Tribunale del riesame di Catania ha deciso di annullare il provvedimento con il quale procura di Caltagirone aveva disposto e convalidato il sequestro delle somme di denaro contante all’ex governatore siciliano Totò Cuffaro rinvenute nella sua tenuta agricola di San Michele di Ganzaria.
I giudici del riesame – accogliendo la richiesta di Giovanni Di Benedetto e Marcello Montalbano, difensori dell’ex presidente della Regione Siciliana – hanno ordinato la restituzione delle somme a Cuffaro: circa 41mila euro.
Il provvedimento dei giudici catanesi segue quello emesso la settimana scorsa dal Tribunale del riesame di Palermo, che aveva annullato il sequestro dei 39mila euro rinvenuti nell’abitazione palermitana di Cuffaro, che si trova agli arresti domiciliari perché sotto indagine dalla procura di Palermo per corruzione e turbativa d’asta.

