Nell'Agrigentino un ragazzo di tredici anni rischia di perdere la gamba. Da chiarire le morti di un giovane a Monreale e di Stefano, il bambino che ha donato gli organi, a Lentini, nel Siracusano
Un’autentica strage di ciclisti in Sicilia. Dopo le morti di sabato scorso di un ragazzo di diciannove anni a Monreale (Palermo) in circostanze ancora da chiarire, e quella del piccolo Stefano Russo, di dodici anni, ucciso a Lentini (Siracusa) dall’auto guidata da un anziano, è stato registrato un altro episodio ieri sera nell’Agrigentino.
Un ragazzo di tredici anni su una bicicletta è stato investito in pieno, lungo la Statale 115 all’altezza di Palma di Montechiaro, da una Peugeot 3008 guidata da un poliziotto.
L’impatto è stato violento e il ragazzo è stato sbalzato a diversi metri di distanza. Il poliziotto, in servizio nella Questura di Agrigento, ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e di un’ambulanza. Vista la gravità delle ferite a una gamba, il ragazzo è stato trasferito a bordo di un elicottero del 118 all’ospedale “Sant’Elia” di Caltanissetta, dove i medici sperano di salvargli l’arto.
Dei rilievi e della ricostruzione della dinamica dell’incidente stradale si stanno occupando i Carabinieri.
Si indaga anche sull’incidente di Monreale. Secondo una prima ricostruzione si sarebbe schiantato contro un palo a causa della forte pendenza di una strada. Ma gli incidenti autonomi con la bicicletta sono piuttosto rari e non si esclude che l’incidente possa essere stato provocato da un pirata della strada.
Anche la madre di Stefano Russo, Pina Buremi, è alla ricerca della verità e ha cercato aiuto su Facebook cercando testimoni per scoprire cosa sia successo quel maledetto 31 marzo, nell’incidente avvenuto in via Nisida, a Lentini.
Stefano sarebbe morto il primo aprile nell’ospedale Cannizzaro di Catania, dove era stato trasportato, e dove sono stati espiantati i suoi organi.
“Qualcuno avrà visto, lì è una zona frequentata, vi prego chiunque abbia visto parli” ha scritto su Fb Pina Buremi.