Incidenti stradali, una vera strage di ciclisti in Sicilia - QdS

Incidenti stradali, una vera strage di ciclisti in Sicilia

Incidenti stradali, una vera strage di ciclisti in Sicilia

mercoledì 14 Aprile 2021

Nell'Agrigentino un ragazzo di tredici anni rischia di perdere la gamba. Da chiarire le morti di un giovane a Monreale e di Stefano, il bambino che ha donato gli organi, a Lentini, nel Siracusano

Un’autentica strage di ciclisti in Sicilia. Dopo le morti di sabato scorso di un ragazzo di diciannove anni a Monreale (Palermo) in circostanze ancora da chiarire, e quella del piccolo Stefano Russo, di dodici anni, ucciso a Lentini (Siracusa) dall’auto guidata da un anziano, è stato registrato un altro episodio ieri sera nell’Agrigentino.

Un ragazzo di tredici anni su una bicicletta è stato investito in pieno, lungo la Statale 115 all’altezza di Palma di Montechiaro, da una Peugeot 3008 guidata da un poliziotto.

L’impatto è stato violento e il ragazzo è stato sbalzato a diversi metri di distanza. Il poliziotto, in servizio nella Questura di Agrigento, ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e di un’ambulanza. Vista la gravità delle ferite a una gamba, il ragazzo è stato trasferito a bordo di un elicottero del 118 all’ospedale “Sant’Elia” di Caltanissetta, dove i medici sperano di salvargli l’arto.

Dei rilievi e della ricostruzione della dinamica dell’incidente stradale si stanno occupando i Carabinieri.

Si indaga anche sull’incidente di Monreale. Secondo una prima ricostruzione si sarebbe schiantato contro un palo a causa della forte pendenza di una strada. Ma gli incidenti autonomi con la bicicletta sono piuttosto rari e non si esclude che l’incidente possa essere stato provocato da un pirata della strada.

Anche la madre di Stefano Russo, Pina Buremi, è alla ricerca della verità e ha cercato aiuto su Facebook cercando testimoni per scoprire cosa sia successo quel maledetto 31 marzo, nell’incidente avvenuto in via Nisida, a Lentini.
Stefano sarebbe morto il primo aprile nell’ospedale Cannizzaro di Catania, dove era stato trasportato, e dove sono stati espiantati i suoi organi.

“Qualcuno avrà visto, lì è una zona frequentata, vi prego chiunque abbia visto parli” ha scritto su Fb Pina Buremi.

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