La condanna è inferiore a quella richiesta dall'avvocato dell'accusa
La vicenda, che ricorda in maniera impressionante il delitto tutto italiano di Giulia Tramontano, è accaduta 4 anni fa in Francia. Anche lì, il femminicidio fu causato dal fidanzato di una giovane, Shaïna Hansye. Morta e bruciata viva, all’età di 15 anni, dopo essere stata pugnalata dieci volte. Il pazzo omicida, secondo l’autopsia effettuata sul cadavere trovato carbonizzato in una campagna, le ha dato fuoco mentre la ragazza respirava ancora. L’analogia più atroce è che Shaina, come Giulia, era incinta del suo aguzzino, che ora è stato condannato a 18 anni.
Condannata mitigata
All’epoca dei fatti, avvenuti nel 2019 in Francia, nell’Oise, il giovane aveva 17 anni. La Corte d’Assise per i Minori dell’Oise, nella notte tra venerdì 9 e sabato 10 giugno, ha condannato l’assassino ora ventenne a 18 anni di carcere. La condanna è inferiore a quella richiesta dall’avvocato dell’accusa. Questi aveva chiesto la revoca dell’attenuante per la minore età dell’imputato, respinta dal tribunale, e una condanna a trent’anni. Durante tutto il processo a porte chiuse, che si è aperto lunedì, il giovane, studente liceale all’epoca senza precedenti penali, ha continuato a proclamare la sua innocenza.