Roma, 20 nov. (askanews) – Incontro oggi al Masaf a Roma tra istituzioni, cooperative della pesca artigianale, Aree Marine Protette, mondo pesca, mondo della ricerca e organizzazioni non governative sull’attuazione in Italia del piano promosso dalla Commissione Generale per la Pesca nel Mediterraneo e nel Mar Nero (CGPM/FAO).
Nel corso della tavola rotonda “Verso l’implementazione del Piano d’azione regionale FAO-CGPM per la pesca artigianale” si è discusso del Piano RPOA-SSF, sottoscritto come Dichiarazione ministeriale nel settembre 2018 dai rappresentanti dei Paesi del Mediterraneo e del Mar Nero e dell’Unione europea che costituisce una road map decennale (2018-2028) per garantire la sostenibilità ambientale, economica e sociale della pesca artigianale, adattando al contesto mediterraneo le Direttive volontarie della FAO per la piccola pesca.
Dalla giornata di confronto sono emerse cinque priorità. Innanzitutto istituire momenti di approfondimento regolari, anche utilizzando e ampliando i meccanismi istituzionali già esistenti per garantire un confronto strutturato e inclusivo tra istituzioni, settore, ricerca e società civile. Poi, definire un quadro normativo nazionale per la cogestione, capace di supportare lo sviluppo di piani di gestione locali partecipati, fornendo regole chiare.
Ancora, allocare risorse dedicate e strumenti finanziari stabili per monitoraggio, formazione e innovazione, anche alla luce dei cambiamenti nella programmazione europea. E rafforzare la raccolta e condivisione dei dati sulla piccola pesca, integrando conoscenze scientifiche e tradizionali per decisioni basate su evidenze. Infine, valorizzare e replicare le buone pratiche già esistenti, così da costruire un modello italiano di pesca artigianale sostenibile.
Nel suo intervento, il sottosegretario di Stato, Patrizio La Pietra, ha sottolineato che “la piccola pesca artigianale rappresenta una risorsa strategica per il Paese. Il Masaf – ha detto – è pronto a proseguire il confronto con tutti gli attori coinvolti per sostenere il settore della piccola pesca”. Alessandra Prampolini, direttrice generale del WWF Italia, ha sottolineato che “la pesca artigianale sostenibile è un alleato prezioso per la tutela del mare e per il benessere delle comunità costiere. L’attuazione del Piano in Italia è un passo necessario per unire conservazione, innovazione e giustizia sociale, mettendo le persone e gli ecosistemi al centro delle politiche marittime”.
L’Alleanza delle Cooperative Italiane Pesca ha ribadito che “la piccola pesca non è solo una componente economica, ma un patrimonio culturale e sociale che va tutelato e valorizzato. Il Piano rappresenta un’occasione concreta per rafforzare il ruolo dei pescatori nella gestione sostenibile delle risorse e nella costruzione di un futuro condiviso per le comunità costiere. Il modello italiano di piccola pesca già esiste ed è quello elaborato in questi anni dall’Alleanza delle Cooperative e merita di diventare il punto di riferimento nazionale, di essere fortemente finanziato per una sua implementazione nazionale e disseminato in tutto il Mediterraneo”.

