Infrastrutture

FOTO | Il fronte del “No Ponte” ferma Palazzo Zanca, manifestazione blocca Ciucci in Comune

Sarebbe dovuta essere una mattinata di incontri a palazzo Zanca tra l’amministratore delegato della Stretto di Messina Pietro Ciucci, l’amministrazione Basile e i consiglieri comunali. Un’occasione per provare a fare chiarezza sul tema espropri. Una manifestazione pacifica di oltre un centinaio di cittadini ha però bloccato i lavori in aula consiliare costringendo al rinvio dell’incontro relativo al ponte sullo Stretto.

Nel pomeriggio, alle 15:30, l’incontro organizzato per il tavolo tecnico con la presenza anche di delegati della società civile, come voluto dal sindaco Basile lo scorso febbraio. Era prevista, prima ancora, la commissione Ponte, con la presentazione ufficiale alla città del rinnovato progetto definitivo.

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Ponte sullo Stretto, manifestazione a Palazzo Zanca blocca i lavori

L’incontro in consiglio comunale è stato bloccato da oltre un centinaio di manifestanti pacifici presenti in aula con bandiere “No ponte” al seguito. La presentazione alla città è stata rinviata alla serata di lunedì 18 marzo, dopo l’infruttuoso dialogo cercato dal presidente della commissione Pippo Trischitta con alcuni delegati dei manifestanti. Presenti anche i portavoce dei comitati “No ponte Capo Peloro”, Daniele Ialacqua, e “No ponte ACAB”, Luigi Sturniolo.

L’incontro

Si trattava della prima uscita pubblica a Messina dopo che, venerdì scorso, la Società Stretto di Messina Spa aveva pubblicato sul proprio sito internet il progetto della mega opera e il conseguente piano espropri. Un piano che è stato parzialmente aggiornato rispetto alle precedenti versioni risalenti al 2011 e al 2012. Oltre a una generale revisione dei costi dell’opera, che in tredici anni sono cresciuti da 8,5 a 13,5 miliardi e ai quali va aggiunto oltre un miliardo per le opere accessorie.

L’incontro è stato voluto soprattutto da Ciucci per un approfondimento generale sul capitolo espropri per i cantieri del ponte sullo Stretto.

Il capitolo espropri

La contestuale pubblicazione del piano particellare proposto dalla Società Ponte sullo Stretto potrà consentire ora ai proprietari di immobili e terreni soggetti a eventuale esproprio di comprendere quali contro misure prendere anche dal punto di vista legale. Piani che durante il weekend appena trascorso sono stati pubblicati anche sul sito del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica tra la documentazione riguardante il “collegamento stabile tra la Sicilia e la Calabria”.

Si preannuncia però particolarmente movimentata la battaglia proprio tra chi dovrebbe essere costretto a dire addio alla propria casa o attività commerciale da nord a sud della città. Lo scorso sabato pomeriggio, al resort Capo Peloro di Torre Faro, sono stati infatti oltre 300 i messinesi che hanno partecipato all’assemblea organizzata dal Comitato Noponte Capo Peloro e fortemente voluta dal portavoce del movimento, l’ex assessore comunale in quota Accorinti, Daniele Ialacqua.

Ponte sullo Stretto, data di inizio cantieri rischia di slittare

L’obiettivo era provare a fare chiarezza sulle eventuali modalità di espropri che saranno attivate tra Messina e Villa San Giovanni per la realizzazione del ponte. Le 68 criticità rilevate dalla commissione scientifica nel progetto definitivo reso pubblico sul sito della società Stretto di Messina proprio venerdì, rischiano di far slittare notevolmente la data di inizio cantieri al momento prevista per la prossima estate.

Il comitato scientifico, ha dato infatti l’ok all’aggiornamento proposto dalla Stretto di Messina, ma ha anche segnalato importanti rilievi che necessitano di essere modificati. Nello specifico, tra i più significativi si passa dai temi che riguardano la tenuta del ponte a eventi sismici – che la storia racconta quanto possano essere catastrofici e frequenti nell’area dello Stretto – alla forza dei venti. Dubbi rilevati dal comitato anche sull’utilizzo dei materiali proposti e in merito alle analisi strutturali presentate. Temi, dunque, non di secondo piano e sui quali saranno chiamati a lavorare adesso gli esperti della società Stretto di Messina.

Nel frattempo, la palla del piano espropri passa adesso nel campo di pertinenza dell’Amministrazione comunale. Sarà proprio Basile che dovrà approvare o proporre delle controdeduzioni sul piano espropri presentato dalla Stretto di Messina Spa.

Il Comune di Messina si prenderà almeno un mese di tempo per poter valutare tutti gli elaborati prodotti, quali sono i piani particellari coinvolti, in che modo cambierebbero il volto della città e soprattutto quanti anni ci vorranno prima di un generale ritorno alla normalità. Paure che riguardano anche la viabilità.

Stando ai dati presentati dalla Stretto di Messina, sarebbero 40 in totale i mezzi pesanti che ogni ora attraversano l’area a nord della città. Nel documento della società si parla però di un traffico veicolare compreso tra “100 e 165 veicoli” l’ora come viabilità ordinaria nella zona compresa dal Papardo e verso Torre Faro. Una confusione che sarà chiamata a sciogliere, al netto delle speculazioni politiche bipartisan, proprio la società presieduta da Ciucci. Tutte risposte che servono nell’immediato ai proprietari di case e terreni che ricadono nella zona dei lavori. Con le aree dei cantieri, dei progetti compensativi o della presenza dei pilastri del ponte, che modificheranno in modo indelebile il volto di Messina.