Il commento dell'ex primario: "Per me è stato tutto un incubo".
Chiesta l’archiviazione per il dottore Filippo Zerilli, ex primario del reparto di Oncologia dell’ospedale Sant’Antonio Abate di Trapani, indagato nell’ambito dell’inchiesta sui favoreggiatori del boss Matteo Messina Denaro.
Era stato indagato nel 2023.
Indagini Messina Denaro, chiesta archiviazione per il medico Filippo Zerilli
L’ex primario era accusato dal febbraio del 2023 di aver sottoposto il capomafia ad alcuni esami durante la sua lunga latitanza, dopo la scoperta del tumore. Al tempo, come è ormai noto, il boss utilizzava il falso nome di Andrea Bonafede per recarsi in ospedale e sottoporsi alle cure senza destare grossi sospetti.
Adesso, per il medico è stata chiesta l’archiviazione.
Le dichiarazioni
“Non ho mai conosciuto Andrea Bonafede prima del suo ingresso in ospedale, né ho avuto con lui contatti personali per fissare la visita oncologica”, aveva sempre sostenuto Zerilli in relazione alla figura di Messina Denaro, che – tra l’altro – durante gli esami indossava sempre la mascherina nel rispetto della normativa Covid allora in vigore.
“Ho sempre esercitato la professione con scienza e coscienza e non ero a conoscenza di nulla. Per me è stato tutto un incubo“, ha aggiunto l’ex primario di Trapani.
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