Conferenza internazionale dei procuratori generali del Consiglio d’Europa. Salvi (pg Cassazione): “Fondamentale cooperazione tra Paesi”
Hanno preso il via ieri a Palazzo dei Normanni i lavori della Conferenza internazionale dei procuratori generali, a cui hanno partecipato oltre 46 delegazioni: quelle dei Paesi del Consiglio d’Europa (tra cui anche l’Ucraina), dei Paesi osservatori del Consiglio d’Europa (Usa, Santa Sede, Canada) e dei Paesi del Mediterraneo (Algeria, Libia, Marocco e Tunisia).
La due giorni, promossa dalla Procura Generale della Corte di Cassazione, dal ministero degli Esteri e dal ministero della Giustizia, s’inquadra nell’ambito del semestre di Presidenza italiana del Comitato dei ministri del Consiglio d’Europa.
Tema centrale l’indipendenza del pubblico ministero
I lavori si sono svolti a porte chiuse nella sala d’Ercole e sono stati dedicati al confronto interno sul tema dell’indipendenza e della responsabilità del pubblico ministero, finalizzate alla tutela dei diritti della persona e alle sfide comuni in tema di protezione dei diritti umani, cooperazione giudiziaria nell’accertamento dei reati transnazionali, tra cui in particolare i reati ambientali e quelli commessi con il mezzo informatico.
L’introduzione è stata curata dal procuratore generale della Corte di Cassazione Giovanni Salvi che ha evidenziato l’impegno del Consiglio d’Europa nel supporto alla Corte penale internazionale per accertare se durante l’invasione russa in Ucraina siano stati commessi crimini contro l’umanità. “Il Consiglio d’Europa è nato per condividere l’attuazione dei principi dello stato di diritto, governato dalla legge, nel rispetto dei diritti fondamentali della persona – ha detto Salvi -. Ci unisce, innanzitutto, la Convenzione europea dei diritti dell’uomo. Ci unisce l’idea che la persona è inviolabile, così come lo è la sua dignità. Ci unisce il ripudio della guerra come strumento per la risoluzione delle controversie. Abbiamo voluto questa conferenza per riaffermare che la giurisdizione è la strada per la composizione dei conflitti individuali e collettivi”.
Un’altra priorità per la corretta applicazione della giurisdizione è, secondo Salvi, l’indipendenza del pubblico ministero, in quanto “si lega alla responsabilità democratica ed è diretta ad assicurare i diritti individuali e collettivi delle persone. ‘’indipendenza nell’esercizio del potere è sinonimo di correttezza e imparzialità”. I terreni su cui viene ritenuto necessario un intervento più deciso sono quelli della tutela ambientale e del cybercrime: quest’ultimo in particolare, spiega Salvi, costituisce per il Consiglio d’Europa “la sfida più grave, per la sua diffusività in ogni settore e per la minaccia alle infrastrutture virali della comunità”.
L’intervento del presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè
È seguito l’intervento del presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Gianfranco Miccichè: “Quando i cittadini hanno qualche dubbio sull’indipendenza e imparzialità di chi li giudica si va in corto circuito – ha detto -. Probabilmente anche per colpa di una politica, il cui compito non è essere imparziale e indipendente, ma giusta e onesta e spesso non lo è stata. In un momento come questo in cui c’è un’ingiusta guerra la migliore magistratura deve dare a tutti i cittadini la garanzia di mettere al centro l’uomo e la presunzione di innocenza sempre. Dovete essere indipendenti e imparziali sempre, se ciò non succede i rapporti tra tutti si incancreniscono”.
Il sindaco Orlando: “Palermo, una città dove cane, gatto e topo camminano insieme”
Per il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, presente ai lavori, è fondamentale che si passi “dalla cultura del diritto a quella dei diritti. Palermo è una città dove cane, gatto e topo non si inseguono tra loro ma camminano insieme: questo perché il rispetto dei diritti della persona viene sempre garantito, il mio auspicio è che non venga mai meno e che la legge ne garantisca sempre la corretta applicazione”.
Oggi i lavori proseguono alle 16.30, nell’aula bunker dell’Ucciardone, dove si terrà la commemorazione di Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Paolo Borsellino e degli agenti della scorta, alla presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.