Le città di Palermo e Catania ai primi posti in Sicilia per la perdita del potere d'acquisto. Una vera mazzata per le famiglie isolane. Lo Stato, intanto, diventa più "ricco".
I depositi bancari degli italiani sono sempre più vuoti a causa dell’inflazione, stimata all’8% nel 2022. Secondo i calcoli realizzati dall’Ufficio studi della Cgia di Mestre, nel corso dell’anno i cittadini avrebbero detto “addio” dai propri risparmi a una cifra pari a 92 miliardi di euro.
L’analisi parte dal presupposto che le famiglie dello Stivale abbiano mantenuto nel proprio istituto di credito le stesse somme presenti a inizio anno.
Risparmi, dove si registra la decurtazione maggiore
Come spesso accade, a risentire maggiormente di questa decurtazione sono i residenti delle grandi metropoli e, in particolare, le famiglie meno abbienti.
A livello nazionale, a essere maggiormente tartassati sono i cittadini di Roma che devono fare i conti con perdite pari a 7,425 miliardi. La Capitale precede Milano con 7,39 miliardi di euro e Torino con 3,85 miliardi.
Quanto costa l’inflazione in Sicilia
Una situazione che tocca da vicino anche i residenti siciliani. Per quanto riguarda le città dell’Isola, Palermo si trova al primo posto tra i nove capoluoghi di provincia della Sicilia per le perdite causate dall’inflazione.
Ai piedi monte Pellegrino la stima della perdita del potere d’acquisto viene calcolata in 1,099 miliardi. In seconda posizione figura la città di Catania, con 966 milioni di euro in meno. Al terzo posto nell’Isola c’è Messina, dove l’inflazione ha “rosicchiato” 682 milioni di euro dai risparmi dei cittadini.
Ad Agrigento le perdite vengono quantificate in 416 milioni, seguono le città di Trapani (339 milioni), Siracusa (324 milioni, stessa cifra di Ascoli Piceno), Ragusa (284 milioni), Caltanissetta (270 milioni) ed Enna, che chiude con un segno negativo di 156 milioni e si piazza al terzultimo posto della graduatoria nazionale, prima di Isernia (153 milioni) e Crotone (123 milioni).
Complessivamente, in Sicilia, nel corso del 2022 l’inflazione ha mandato in fumo 4,536 miliardi di euro.
Inflazione, casse dello Stato più ricche
Di contro, l’Ufficio studi della Cgia di Mestre ha calcolato un’entrata non indifferente per quanto concerne le casse dello Stato. Nei primi 8 mesi del 2022, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, le entrate tributarie erariali sarebbero state pari a 40,69 miliardi di euro.
Il dato positivo sarebbe legato agli effetti del decreto Rilancio e del decreto Agosto e all’impennata dei pressi al consumo che hanno causato una crescita dell’Iva.