Infortuni sul lavoro, denunce in netto aumento e casi mortali in calo - QdS

Infortuni sul lavoro, denunce in netto aumento e casi mortali in calo

redazione

Infortuni sul lavoro, denunce in netto aumento e casi mortali in calo

martedì 03 Gennaio 2023

Open data Inail sui primi 11 mesi del 2022 a confronto con lo stesso periodo del 2021. Malattie professionali, l’incremento delle patologie più consistente nelle Isole (+23,3%)

ROMA – Le denunce di infortunio sul lavoro presentate all’Inail entro lo scorso mese di novembre sono state 652.002, in aumento del 29,8% rispetto alle 502.458 dei primi 11 mesi del 2021 (+32,5% rispetto alle 492.150 del periodo gennaio-novembre 2020 e +10,4% rispetto alle 590.679 del periodo gennaio-novembre 2019). È quanto emerge dagli open data Inail dei primi 11 mesi del 2022.

110 decessi in meno

Con riferimento allo stesso periodo, le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale presentate all’Istituto sono state 1.006, 110 in meno rispetto alle 1.116 registrate nei primi 11 mesi del 2021 (-9,9%), sintesi di un decremento delle denunce osservato nel quadrimestre gennaio-aprile (-33,6%) e di un incremento nel periodo maggio-novembre (+11,1%), nel confronto tra i due anni. Si registrano 145 casi in meno rispetto al periodo gennaio-novembre 2020 (1.151 decessi) e nove in più rispetto al periodo gennaio-novembre 2019 (997 decessi).

Dall’analisi territoriale emerge un incremento di tre casi mortali nelle Isole (da 75 a 78) e un decremento di 73 casi al Sud (da 297 a 224), di 26 nel Nord-Est (da 250 a 224), di otto al Centro (da 212 a 204) e di sei nel Nord-Ovest (da 282 a 276). Tra le regioni con i maggiori decrementi, la Campania (-33 casi mortali), la Puglia e il Friuli Venezia Giulia (-20 ciascuna), l’Emilia Romagna (-18), l’Abruzzo (-17) e il Lazio (-14). Tra le regioni che registrano aumenti, invece, si segnalano la Calabria (+13 casi), la Lombardia (+11) e la Toscana (+8).

Malattie professionali

Le denunce di malattia professionale protocollate dall’Inail nei primi 11 mesi del 2022 sono state 55.732, in aumento di 4.928 casi (+9,7%) rispetto allo stesso periodo del 2021 (14.806 casi in più, per un incremento percentuale del 36,2%, rispetto al pari periodo del 2020, e 824 casi in meno, con una riduzione dell’1,5%, rispetto al periodo gennaio-novembre 2019).

I dati rilevati al 30 novembre di ciascun anno mostrano un aumento per i primi 11 mesi di quest’anno rispetto allo stesso periodo del 2021 nelle gestioni Industria e servizi (+9,9%, da 41.894 a 46.024 casi), Agricoltura (+8,9%, da 8.455 a 9.207) e Conto Stato (+10,1%, da 455 a 501). A livello territoriale, l’incremento delle patologie denunciate è stato più consistente nelle Isole (+23,3%), seguite da Sud (+10,2%), Nord-Ovest (+9,6%), Centro (+9,1%) e Nord-Est (+4,0%).

In ottica di genere si rilevano 3.997 denunce di malattia professionale in più per i lavoratori, da 37.132 a 41.129 (+10,8%), e 931 in più per le lavoratrici, da 13.672 a 14.603 (+6,8%). Nel complesso, l’aumento ha interessato sia le denunce dei lavoratori italiani, passate da 47.032 a 51.503 (+9,5%), sia quelle degli extracomunitari, da 2.596 a 2.840 (+9,4%), e dei comunitari, da 1.176 a 1.389 (+18,1%). Le patologie del sistema osteo-muscolare e del tessuto connettivo, quelle del sistema nervoso e dell’orecchio continuano a rappresentare, anche nei primi 11 mesi del 2022, le prime tre malattie professionali denunciate, seguite dai tumori e dalle malattie del sistema respiratorio.

“Gli open data pubblicati – sottolineano dall’Inail – sono provvisori e il loro confronto richiede cautele, in particolare rispetto all’andamento degli infortuni con esito mortale, soggetti all’effetto distorsivo di punte occasionali e dei tempi di trattazione delle pratiche. Per quantificare il fenomeno, comprensivo anche dei casi accertati positivamente dall’Istituto, sarà quindi necessario attendere il consolidamento dei dati dell’intero 2022, con la conclusione dell’iter amministrativo e sanitario relativo a ogni denuncia e per tener conto di eventuali ritardi nelle denunce di infortunio, in particolare di quelle con esito mortale e da contagio da Covid-19”.

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