Intervista esclusiva a Maurizio Franzò, presidente regionale dell’Associazione nazionale dirigenti scolastici e alte professionalità della scuola. Le posizioni debitorie di Comuni ed ex Province costringono spesso gli Istituti ad anticipare le somme per il pagamento dell’elettricità
GIARDINI NAXOS (ME) – A margine del seminario di formazione regionale per dirigenti scolastici organizzato dall’ANP Sicilia (Associazione nazionale dirigenti scolastici e alte professionalità della scuola) tenutosi a Giardini Naxos il 26 e 27 aprile, abbiamo rivolto alcune domande al dott. Maurizio Franzò, attuale presidente regionale in carica.
Quali sono le problematiche più urgenti della scuola siciliana?
“Se si volessero analizzare le problematiche del sistema scolastico siciliano mi viene da pensare a tutta una serie di sofferenze, che vanno dalla formazione del personale alle infrastrutture e al sistema “isola” che impedisce spesso agli studenti di poter fruire di altre e migliori opportunità. Ad alimentare tutto questo vi è sicuramente il rapporto tra le scuole siciliane ed i tre attori principali che vi ruotano attorno: Governo regionale, Ente locale ed Ufficio Scolastico Regionale.
Il Governo Regionale tra le responsabilità proprie ne ha due che incidono in maniera fondamentale e diretta sulle scuole: l’erogazione delle risorse finanziarie e l’organizzazione della rete scolastica.
Bisogna innanzitutto ricordare che la Sicilia, essendo regione autonoma, provvede direttamente all’erogazione delle spese di funzionamento didattico ed amministrativo in sostituzione dello Stato che esercita tali competenze nelle regioni ordinarie. Nell’ultimo quinquennio si è assistito ad una programmazione finanziaria con evidenti alti e bassi che ha portato le scuole ad avere grosse difficoltà nel programmare un serio piano di interventi con respiro pluriennale. Passando alla razionalizzazione della rete scolastica, ogni tentativo del Governo Regionale di porre rimedio alle scuole “sottodimensionate” naufraga dietro dinamiche che spesso hanno logiche distanti dal reale obiettivo ossia quello di fornire un servizio utile ed efficacie per gli studenti e le loro famiglie”.
Qual è il rapporto con l’ente locale?
“Se la spesa dedicata dal Governo regionale è mediamente pari a poche decine di euro l’anno, sul versante ente locale, cui spetta la manutenzione degli edifici scolastici e le spese di funzionamento in generale delle scuole, la questione in alcune zone della Sicilia è a dir poco drammatica! In Sicilia abbiamo due fenomeni che determinano una incapacità sistemica a far fronte alle necessità: i Comuni in dissesto e le ex Provincie trasformate in liberi consorzi. Si sono create delle paradossali posizioni debitorie degli enti locali nei confronti delle scuole, costrette ad anticipare somme per il pagamento dell’energia elettrica, del combustibile per il riscaldamento e addirittura per le opere di manutenzione ordinaria”.
Quali sono i suoi auspici?
“Il quadro delineato può sembrare eccessivamente catastrofico purtuttavia è la rappresentazione del reale, reale che spesso dall’opinione pubblica non viene adeguatamente attenzionato pur dovendo essere l’istruzione il motore primario di una società che guarda al suo futuro. L’auspicio è quindi di trovare al più presto delle soluzioni che consentano alla scuola siciliana di cercare di risollevarsi da una deriva pericolosa”.